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Lecce, Sticchi Damiani non vuole ripetere gli errori del passato

LECCE – (t.d.g.) Corvino si tiene tutti. Blinda anche coloro che hanno giocato meno. Spegne sul nascere ogni possibile voce di mercato o semplici ipotesi. La pausa del campionato, anticipata causa Mondiale in Qatar rispetto agli scorsi anni, apre già, di fatto, ai contatti tra i vari responsabili di mercato.

Si guarda con interesse al Mondiale, ma i rinforzi del nostro campionato sono preferibili.

E Corvino, da grandissimo esperto, ha ricordato che il mercato di gennaio offre poco, è avaro.

Per questo,magari, si avranno ancora più benefici attraverso la sua politica delle idee, perseguita già la scorsa estate nel processo di avviamento di una squadra sostenibile con il ringiovanimento della rosa e un contenimento degli ingaggi.

Qualche idea Corvino e Trinchera la stanno già coltivando. Dando anche un’occhiata a quel che accade in casa altrui, sfruttando qualche buon rapporto messo in piedi negli anni o la scorsa estate.

Sembra esserci interesse, ad esempio, non confermato, per il centrocampista della Roma, Edoardo Bove, classe 2002. Cinque presenze finora nella Roma, scampoli di partita che Mourinho gli ha concesso. Lecce sarebbe per per lui un ottimo trampolino di lancio per presentarsi ai nastri di partenza del prossimo campionato.

Il centrocampista romano è anche nel giro della Nazionale Under 21 dove orbita pure l’attaccante del Lecce Colombo. Il discorso tra il Lecce e Bove potrebbe essere impostato in modalità “continuato”, nel senso di un accordo che potrebbe andare oltre giugno soprattutto se saranno confermate le dimostrazioni di interesse per Hjulmand, blindato in questo mercato di gennaio. E a patto che il Lecce conservi il proprio posto in Serie A.

Nessuno è cedibile, ha detto Corvino. Giusto così, sempre che non ci siano offerte “indecenti”, tali da far vacillare la dirigenza leccese. Certi treni non passano sempre.

Fa bene Corvino a tenere tutti. Questa lunga pausa fa ricordare quella del 2020 quando a causa della pandemia, le squadre furono costrette a riprendere la preparazione dopo mesi di inattività.

Con serie conseguenze. Perché gli infortuni erano all’ordine del giorno a causa di ritmi stressanti e partite ravvicinate.

Il Lecce di Liverani non riuscì a tenere testa ad un calendario intenso. Inoltre furono introdotte le cinque sostituzioni, tuttora in vigore, per favorire un maggiore ricambio. Ma il Lecce ebbe pochi benefici da questa novità introdotta in corsa perché la rosa fu decimata pure dagli infortuni.

Oggi è diverso: si parte a fine novembre, tra sei giorni, e si programmerà una preparazione ad hoc per una ripresa di campionato comunque simile a quella del 2020. “Faremo di tutto per alzare subito il livello di attenzione al rientro dalle ferie – ha detto il presidente Sticchi Damiani -. Dobbiamo mettere da parte quanto di buono è stato fatto e non vanificarlo. Il risultato sportivo è ancora tutto da conquistare. Per gli addetti ai lavori e per gli esperti, il Lecce è la squadra a forte rischio retrocessione. Ed è la verità. Per salvarsi il Lecce non deve sbagliare nulla e noi cercheremo di curare ogni dettaglio. Siamo un piccolo club, ma in termini di organizzazione non abbiamo nulla da invidiare”.

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