Attualità

A Brindisi crescono le richieste di installazione di dossi di rallentamento

BRINDISI – Le cronache quotidiane confermano l’aumento di incidenti stradali nel centro abitato di Brindisi. Si tratta di auto e moto che spesso entrano in collisione, a volte anche con conseguenze mortali per i conducenti. E’ accaduto di recente sia in viale Aldo Moro chein via Appia e in viale Commenda. A differenza di altre realtà cittadine, infatti, sulle principali arterie di collegamento non esistono sistemi di rallentamento stradale e quindi auto e moto spesso procedono a velocità sostenuta. A rimetterci sono soprattutto i pedoni, visto che negli ultimi mesi ne sono stati investiti un paio in due zone della città.

E dire che l’Amministrazione Comunale viene subissata di richieste di barre di rallentamento o dei più comodi e sicuri dossi, con la relativa segnalazione verticale che invita a limitare la velocità. Sta di fatto, però, che si continua a non intervenire. Fa eccezione ciò che è stato realizzato in via Brandi dove, anche per la presenza di numerosi istituti scolastici e delle caserme della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco, si è deciso di installare i dossi.

In via del Mare, invece, proprio dopo le segnalazioni degli organi di stampa, un dosso era stato installato, ma dopo il rifacimento del manto stradale non è stato mai più rimontato. Proprio quella via, situata a ridosso del seno di Levante del porto interno, diventa un vero e proprio circuito automobilistico dove – soprattutto durante le ore serali – auto e moto (ed a volte anche gli autobus urbani) procedono a velocità sostenuta. E la stessa cosa accade anche in viale Aldo Moro, viale Commenda, via Appia, in via Provinciale per Lecce ed in via Provinciale per San Vito.

Neanche lo spauracchio degli incidenti stradali è servito a smuovere la situazione ed è strano che alle richieste dei cittadini non si aggreghino anche quelle delle forze dell’ordine che conoscono molto bene i benefici che i sistemi di rallentamento comporterebbero per automobilisti e pedoni.

Mimmo Consales

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