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Exploit della Banca Popolare Pugliese: utile netto in crescita del 57,31%

PUGLIA – I dati sono eloquenti: nel 2023 Banca Popolare Pugliese ha ottenuto un utile netto di 22,10 milioni di euro, pari al 57,31% in più rispetto all’anno precedente. Un risultato economico eccezionale, il più alto mai raggiunto dalla Banca. Che testimonia la bontà delle politiche economiche e finanziarie adottate dall’Istituto di credito. A maggior ragione perché ottenuto in un momento particolare dello scenario nazionale e, soprattutto, internazionale, caratterizzato da luci e ombre.

Nel 2023 la ripresa economica – successiva alla crisi pandemica – ha subìto una battuta d’arresto a causa della persistente inflazione e delle conseguenti decisioni adottate dalle Autorità monetarie, delle tensioni geopolitiche già in essere e di quelle insorte in corso d’anno. Il Pil italiano, nel corso dell’anno, è aumentato per effetto netto della crescita dei settori dei servizi e dell’industria e della frenata dell’agricoltura dovuta alla lunga congiuntura negativa del settore, acuita anche dagli effetti del cambiamento climatico, che ha generato numerosi fenomeni calamitosi. La spesa per consumi delle famiglie ha contribuito a sostenere la crescita dovuta anche all’incremento dell’occupazione; il tasso di disoccupazione, infatti, a dicembre si è attestato su valori migliori di quelli di fine 2022. Anche l’inflazione, a fine 2023, presenta un tasso decisamente migliore di quello d’inizio anno. Ebbene, in questa particolare situazione la Banca Popolare Pugliese ha continuato a sostenere, ben oltre le medie di sistema, le imprese e le famiglie dei territori in cui opera, ponendo particolare attenzione alla qualità del credito e al presidio dei rischi in genere.

I dati certificano anche il buono stato di salute relativo alla solidità patrimoniale dell’Istituto: il patrimonio netto al 31 dicembre 2023 (compreso l’utile in formazione) risulta pari a 366 milioni di euro con un incremento di 22 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022.

Il margine di interesse è cresciuto invece del 23,89% rispetto al 2022. “Per il nostro Istituto – ha dichiarato il Direttore Generale Mauro Buscicchio – è stato un anno impegnativo che ha visto l’avvio di molte iniziative del Piano Industriale 2023-2025, con l’obiettivo di migliorare l’offerta commerciale, di revisionare i modelli di Filiale per adeguarli alle attuali esigenze operative, di digitalizzare i processi e di monitorare i vari rischi a cui la Banca è esposta, compresi i rischi climatici ed ambientali. L’auspicio è che l’attuazione del Piano Industriale 2023-2025 ci consenta di confermare, anche in futuro, gli ottimi risultati conseguiti, soprattutto in termini di efficienza e di attenzione al cliente”.

“L’aumento dei tassi d’interesse – ha aggiunto il presidente Vito Primiceri – ha contribuito a creare un clima di sfiducia da parte dei consumatori e delle imprese facendo registrare un ristagno nei consumi, una contrazione negli investimenti e una diminuzione della domanda del credito. L’auspicio è che queste turbolenze possano essere presto superate”.

 

 

 

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