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Il Prof. Portaluri nominato componente del Comitato Esecutivo dell’AIDU

LECCE – Nel corso del suo ultimo convegno, tenutosi nei giorni scorsi a Monte Sant’Angelo, l’Associazione Italiana di Diritto Urbanistico (AIDU) all’unanimità ha nominato il prof. avv. Pier Luigi Portaluri quale componente del proprio Comitato Esecutivo.
L’Associazione riunisce circa 300 soci, studiosi ed esperti della materia, provenienti in prevalenza dal mondo universitario, ma anche da quello delle professioni collegate al governo del territorio.
L’AIDU è nata nel 1996 anche su sollecitazione di giuristi di altri Paesi europei che avevano già promosso la costituzione dell’Association internationale du droit de l’urbanisme, e ha per fine l’approfondimento e la diffusione delle conoscenze in tema di uso, trasformazione e tutela del territorio, con particolare attenzione agli studi di diritto urbanistico, paesaggistico e ambientale.
Nel corso della sua attività quasi trentennale l’AIDU ha organizzato numerosi convegni, promuovendone anche la pubblicazione dei lavori.
È presieduta dal decano degli studiosi italiani del diritto urbanistico, il prof. Paolo Stella Richter.
Il prof. Pier Luigi Portaluri, ordinario di Diritto amministrativo presso il Dipartimento giuridico di Unisalento e avvocato amministrativista, è autore della legge regionale n. 20 del 2001, con cui l’ordinamento pugliese si è dotato, dopo la legge del 1980, di un quadro normativo settoriale in linea con quelli delle altre regioni italiane, anch’esse pervenute – all’epoca – alla seconda generazione di leggi in materia.
«Anche se la mia sembra essere “invecchiata” abbastanza bene, è davvero urgente dare alla nostra Regione una nuova legge organica in materia di governo del territorio», ha dichiarato il prof. Portaluri. Che ha aggiunto: “Le altre Regioni sono già pervenute alla quarta generazione di leggi urbanistiche generali, mentre la Puglia si attarda a “inseguire” la Corte costituzionale nel difficile tentativo di non subire l’ennesima sconfessione del proprio operato in tema di Piano casa. Credo che la strada da seguire sia quella opposta: come anche il Consiglio di Stato ci ha insegnato in molte sue pronunce, i Comuni devono tornare a pianificare tutto il loro territorio. Senza quindi cedere alle sirene pericolose di interventi edilizi a macchia di leopardo slegati dalla contemporanea realizzazione della città pubblica, cioè di quegli spazi – verde, parcheggi, etc. – destinati a migliorare la qualità della vita quotidiana”.

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