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Sanità, politica e malaffare: da lunedì al via gli interrogatori. Si parte con Ruggeri

LECCE – Descritto dagli inquirenti come un “deus ex machina” del diabolico intreccio tra politica, sanità e malaffare, per Salvatore Ruggeri adesso è il momento di difendersi dalle accuse per le quali, da giovedì scorso al margine dell’operazione Re Artù, si trova agli arresti domiciliari.

Domani (lunedì) mattina, nel tribunale di Lecce, si terrà il suo interrogatorio di garanzia. Ruggeri, assessore regionale al Welfare all’epoca dei fatti contestati, sarà davanti alla Giudice per le indagini preliminari Simona Panzera: potrà avvalersi della facoltà di non rispondere oppure ribattere – punto per punto – al lungo elenco di episodi che sarà chiamato a chiarire e per i quali è accusato di corruzione impropria ed elettorale e falso ideologico.

Il vaso di pandora scoperchiato dalla Procura di Lecce e dalle fiamme gialle idruntine dipinge un quadro particolarmente desolante in cui Ruggeri è accusato di essere lo “scaltro regista – si legge nell’ordinanza – di un abile e spregiudicato sistema criminale (…) asservendo scelleratamente la sua pubblica funzione ad interessi lucrativi privatistici”. Il tutto in favore di imprenditori, parenti o persone a lui vicine. Merce di scambio emersa dalle indagini: posti di lavoro, prestazioni sanitarie, agevolazioni in concorsi pubblici, pacchetti di voti per le Regionali 2020 in favore del candidato Pendinelli, autorizzazioni rilasciate dalla pubblica amministrazione, ma anche sesso, cene e bollicine.

Nella stessa giornata saranno ascoltati anche altri quattro indagati. Si tratta del responsabile dell’area tecnica del Comune di Otranto, Emanuele Maggiulli; Antonio Renna, indagato nelle vesti di allora commissario unico dei consorzi di bonifica; Mario e Massimiliano Romano, padre e figlio, al’epoca rispettivamente consigliere regionale e vice presidente della Provincia di Lecce.

Focus dunque sul presunto pressing di Ruggeri al Comune di Otranto per un’autorizzazione in favore del lido Atlantis, di sua proprietà. Per il capitolo consorzi di Bonifica l’accusa è di aver messo mano a bandi di gara e nomine verticistiche in favore di prescelti.

Per l’ex consigliere regionale Mario Romano, infine, le indagini si sono concentrate su una presunta compravendita di concorsi in Sanita Service e Arpal, agenzia regionale per il lavoro.  Per il figlio, Massimiliano, l’accusa è di aver barattato un posto di lavoro in una società dedita allo stoccaggio di rifiuti, in cambio dello sblocco di un’autorizzazione ambientale in favore di quest’ultima. A fare da tramite, sempre secondo l’accusa, sarebbe stato l’imprenditore Fabio Marra, il cui interrogatorio di terrà invece martedì.

Nello stesso giorno saranno chiamati a difendersi anche il direttore generae delle Asl di Lecce Rodolfo Rollo, il sindaco di Scorrano Mario Pendinelli, il cardiologo Elio Quarta (del centro di procreazione medicalmente assistita “Prodia” a Muro Leccese) e il commercialista Giantommaso Zacheo, ritenuto mediatore negli scambi del Ruggeri.

ERICA FIORE

https://www.youtube.com/watch?v=aU3iGNPWWSs

 

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