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Scambio di favori tra politica e sanità: arresti e obbligo di dimora per nomi eccellenti

LECCE – Arresti, misure restrittive e perquisizioni. Un autentico terremoto giudiziario che sconvolge la sanità pugliese e salentina e coinvolge politica, imprenditori e dirigenti sanitari e anche medici.

La guardia di finanza dalle prime luci del mattino ha eseguito una serie di provvedimenti a carico di persone finite a vario titolo nell’ordinanza di custodia cautelare della giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lecce, Simona Panzera. Ipotesi di reato di corruzione, traffico di influenze illecite e falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici. La sfera in cui si sono svolte le indagini è quello della sanità e dei concorsi pubblici per la procreazione assistita.

Le fiamme gialle hanno eseguito i provvedimenti di arresti domiciliari per l’ex senatore ed ex assessore regionale Totò Ruggeri, 72 anni, di Muro Leccese che risponderà di corruzione per l’esercizio delle funzioni, l’ex sindaco di Alliste, Antonio Renna, 67 anni, ora consigliere comunale d’opposizione e commissario straordinario dell’Arneo; l’ex consigliere regionale Mario Romano, 72 anni, di Matino l’ipotesi di reato di traffico di influenze illecite ; Massimiliano Romano, 52 anni, di Matino; Emanuele Maggiulli, 56 anni, di Muro Leccese.

Ipotesi di reato di voto di scambio per l‘ex assessore regionale Totò Ruggeri e per il neo sindaco di Scorrano, Mario Pendinelli. Il riferimento è alle elezioni regionali in Puglia del settembre del 2020.

Ruggeri e Renna rispondono inoltre insieme agli indagati Vito Caputo, Silvia Palumbo e Michele Adamo dell’ipotesi di reato di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale. Nello specifico Vittorio Caputo avrebbe tratto vantaggio da una raccomandazione fatta da Ruggeri a Renna per ottenere dieci punti nel concorso bandito dal consorzio Ugento li Foggi. Palumbo e Adamo sono indagati quali componenti del consorzio, Caputo era invece il direttore generale e presidente della commissione esaminatrice.

Oltre agli arresti sono stati notificati anche altri provvedimenti restrittivi come l’obbligo di dimora, cioè la misura cautelare personale che prevede l’obbligo per la persona che ne è destinataria di non allontanarsi, senza espressa autorizzazione del giudice, dal territorio del comune ovvero da dove dimora abitualmente. Questo provvedimento riguarda il neo eletto sindaco di Scorrano, Mario Pendinelli, 57 anni e Antonio Greco, 49 anni, di Carpignano Salentino quest’ultimo, accusato di traffico di influenze illecite, sarebbe stato il procacciatore del consigliere regionale Mario Romano. Avrebbe infatti individuato persone disponibili a versare somme di denaro per il superamento di concorsi pubblici vantando relazioni con persone impiegate nella pubblica amministrazione, ricompensandole con denaro. Divieto di dimora ovvero, di non dimorare in un determinato luogo e di non accedervi senza l’autorizzazione del giudice che procede, per il sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, 56 anni. Divieto di svolgere l’attività professionale per Elio Vito Quarta, 77 anni, di Carmiano; per Giantommaso Zacheo, 50 anni, di Carpignano e Fabio Marra, 55 anni, di Galatone. I neo eletti sindaci di Otranto Pierpaolo Cariddi e di Scorrano Mario Pendinelli, avrebbero falsificato presso il comune di Otranto di concerto con Toto’ Ruggeri l’attestazione che i l’emergenza Covid non aveva permesso l’esame delle pratiche relative al ripristino degli arenili in tempi utili. Venti in tutto gli indagati. Oltre ai già citati, anche Luigi Antonio Tolento 37enne di Soleto, Antonio Specchia 37 enne di Carpignano Salentino. Tra questi compare anche il nome di suor Margherita Bramato, 72 anni, di Tricase, legale rappresentante dell’ente ecclesiastico Panico di Tricase: le accuse nei suoi confronti sono di corruzione per l’esercizio delle funzioni in concorso con Rollo come direttore generale della Asl e Ruggeri nelle vesti di assessore regionale al Welfare: dalle indagini sarebbe emerso che suor Margherita avrebbe agevolato la Asl per le prestazioni dialitiche erogate dal Panico per la sua struttura Santa Marcellina di Castrignano del Capo. Il favore sarebbe stato restituito con l’assunzione del figlio di Rollo. Per il direttore generale dell’Asl Lecce Rodolfo Rollo la richiesta è di sospensione che verrà eventualmente applicata dopo l’interrogatorio di garanzia. Delle indagini fa parte anche il filone della procreazione medicalmente assistita, in particolare con l’unica struttura pubblica presente a Nardò ma ferma da anni, la guardia di finanza si è concentrata sull’accreditamento della società privata “I giardini di Asclepio” come struttura di primo livello a Muro Leccese . La struttura avrebbe avuto sede in un immobile di proprietà di Totò Ruggeri. Lui insieme ad un parente avrebbe avuto una compartecipazione nel capitale della società Prodia, grazie anche al contributo che avrebbe offerto il commercialista Giantommaso Zacheo. Anche per questo l’accusa è di corruzione per l’esercizio delle funzioni.

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