Cronaca

Aggravante mafiosa, i legali di Guido ricorrono in Cassazione: “non sussiste”

LECCE – Ha già trascorso più di due mesi ai domiciliari. E adesso per chiedere che Andrea Guido – ex consigliere d’opposizione a Lecce e già assessore all’Ambiente – ritorni in libertà, i legali presentano ricorso in Cassazione. Dopo l’istanza di scarcerazione rigettata dal Riesame, presentata sempre a tal fine dai suoi avvocati Andrea Sambati e Ivan Feola, questa è la prossima mossa.

Il perchè è spiegato in una nota congiunta dei legali, secondo i quali l’aggravante mafiosa – che pende attualmente sul capo di Guido – non è supportata dalle necessarie prove.

L’inchiesta nella quale, nelle vesti di allora assessore all’Ambiente di Lecce, Guido risulta coinvolto, è quella sugli affari del clan camorristico Moccia nel Salento. Secondo gli inquirenti Guido avrebbe favorito un’impresa legata al sodalizio, ottenendo in cambio del denaro.

Ci sono solo “intercettazioni telefoniche che riportano conversazioni fra soggetti terzi – precisano i suoi legali a tal proposito – e che non vedono mai il Guido tra gli interlocutori; né sono indicati tempi e modi della asserita consegna del denaro, che sarebbe oggetto della contestata corruzione.

La parte del provvedimento di Riesame che desta maggiore stupore – continuano ancora i legali – è proprio quella relativa alla sussistenza dell’aggravante mafiosa. Si sostiene che il Guido sarebbe stato consapevole della mafiosità dei suoi interlocutori campani, anche perché colui che glieli aveva presentati – e cioè Giuseppe D’Elia – era sicuramente consapevole della loro mafiosità. La cosa inquietante – incalzano – è che per lo stesso D’Elia il medesimo Tribunale del riesame di Napoli – con un altro provvedimento – ha ritenuto giustamente “non sussistere” a suo carico la citata aggravante mafiosa”.

Motivo per cui, oltre al ricorso in Cassazione, gli avvocati preannunciano di voler presentare un’istanza di revoca di misura al Gip che l’ha emessa.

Proprio per questa discrasia tra i due provvedimenti gli avvocati si dicono esterrefatti, considerato che la società che Guido è accusato di aver agevolato, all’epoca dei fatti (nel 2017), era persino regolarmente inserita nella White List della Prefettura campana.

 

 

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