LECCE Venerdì scorso erano 4.761: a distanza di 7 giorni i positivi al covid tra Lecce e provincia sono letteralmente raddoppiati, salendo a quota 8.908 attuali.
Non è l’unica brutta notizia che si evince dal report diramato settimanalmente dalla Asl leccese. A crescere, trainati dalla variante Omicron 5, sono anche i ricoveri: 26 in più in soli sette giorni. Degli attuali 73 pazienti ospedalizzati, otto sono in terapia intensiva.
Per quanto riguarda la distribuzione dei casi di contagio, in ben otto comuni il numero degli attuali positivi al Covid supera i 200. Il più bersagliato resta il capoluogo di provincia: a Lecce, ad oggi, si contano 1.060 casi. Ci sono poi i Comuni di Capertino (con 202 casi), Galatina (313), Gallipoli (216), Racale (210), Surbo (230) e Trepuzzi (205).
In altri 19 Comuni i casi registrati oscillano tra i 105 e i 189.
Mosche bianche, con meno di venti cittadini covid-positivi, sono i Comuni di Bagnolo del Salento (9 casi), Diso, Miggiano, Palmariggi e Giuggianello (con 12), Giurdignano (7), Melpignano (17), Montesano, Patù e Sternatia (20), Nociglia (19), Sanarica e Surano (15) e Castro con 16.
L’82,7% dei contagiati risulta ancora asintomatico, mentre il 13,4% pauci-sintomatico e il 3,4% ha sintomi lievi, come raffreddore o mal di gola.
Anche alla luce della recrudescenza dei contagi in mattinata i sindacati Cisl, Uil, Fsi-Usae e Fials hanno protestato alle porte della Direzione sanitaria della Asl leccese per la mancata proroga dei contratti dei Data Menager, personale che in campagna vaccinale si è speso nelle operazioni burocratiche legate alle inoculazioni e che, in vista della quarta dose e considerata la nuova ondata, risulta ancora indispensabile.
A fronte del diniego della Regione alla proroga in questione, i sindacati invocano ora un tavolo urgente perché “non si commettano errori evitabili – dicono – e che si ripercuoterebbero sulla gestione di un’emergenza tutt’altro che alle spalle”.
E.Fio
