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Ipotesi soppressione laboratorio Arpa Lecce, levata di scudi

LECCE- Nel progetto di riorganizzazione dei servizi di Arpa Puglia è prevista la soppressione del laboratorio chimico di Lecce, per accorparlo a quello di Brindisi. Per il territorio leccese verrebbe meno così un presidio di prevenzione importante, operativo da decenni, gestito prima dall’Asl e poi dall’Arpa a seguito dell’entrata in vigore della legge 61 del ’94.

Se l’obiettivo dell’accorpamento è ridurre le spese, il trasferimento delle apparecchiature tecniche a Brindisi richiederebbe però adeguamenti strutturali per circa 150mila euro.

Nel laboratorio Arpa di Lecce vengono esaminati i campioni delle acque reflue degli impianti di depurazione, quelle d falda e dei pozzi spia delle discariche, dei serbatoi Aqp e dei punti pubblici di erogazione come le fontanine, e in generale si eseguono tutte le analisi ambientali su potenziali situazioni d’inquinamento. Chiuderlo, quindi, significherebbe fare venir meno un punto di ferimento tecnico scientifico che interagisce con altre istituzioni come Asl e Provincia di Lecce anche per la Rete per la prevenzione oncologica. C’è poi il Progetto cosiddetto Maggiore, voluto dalla Regione per il monitoraggio delle acque di falda, con prelievi affidati all’Arif.

Per chiedere conto di questa ipotesi di accorpamento, il consigliere regionale Paolo Pagliaro ha presentato un’interrogazione urgente, rivolta all’assessora all’ambiente Anna Grazia Maraschio, per scongiurare la perdita di un servizio primario per Lecce, che ha bisogno di monitorare con attenzione la situazione ambientale, vista la concentrazione allarmante di patologie tumorali legate all’inquinamento.

Le analisi continuerebbero ad essere eseguite nel laboratorio di Brindisi, ma andrebbero a sovraccaricare quella struttura ed il suo personale, che in parte verrebbe trasferito da Lecce con disagi per i lavoratori pendolari. La soppressione del laboratorio chimico di Lecce contrasta inoltre con il regolamento Arpa vigente, che prevede per ogni dipartimento provinciale un servizio territoriale ed un servizio laboratorio. Su tutto questo l’interrogazione del consigliere Pagliaro chiede che si faccia chiarezza, e che si fermi un accorpamento che nuocerebbe al territorio.

Dal Dipartimento Ambientale Provinciale di Lecce confermano che è in atto “un progetto di polarizzazione dei dipartimenti di Arpa Puglia, la cui organizzazione richiederà il coinvolgimento della Giunta regionale e dei sindacati, ma il processo è ancora da definire”.

La posizione critica di Pagliaro è condivisa dal presidente di Italia Nostra Lecce, Marcello Seclì, che dichiara: “Invece di implementare gli organici Arpa degli uffici periferici, che non riescono ad effettuare tutti i monitoraggi necessari, i campionamenti di acqua e suolo, si continua a tagliare sulle risorse umane. Siamo assolutamente contrari a questo depauperamento che rischia di aggravare una situazione di criticità. Il controllo sistematico e aggiornato dei dati è necessario per monitorare l’inquinamento nel nostro territorio, e abbiamo bisogno di più forze e presìdi. No dunque ala soppressione del laboratorio chimico di Lecce”.

Il presidente della Lilt Lecce, Giuseppe Serravezza, non si dice contrario ad un processo di razionalizzazione dei costi di Arpa ma invoca informazioni per i cittadini, ad oggi assai carenti, sui dati dei monitoraggi ambientali e delle patologie riconducibili a fattori inquinanti.

 

https://youtu.be/k4cvFCFrBlE

 

 

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