LECCE – Un uragano, Un suicidio. Un colpo basso. Il day after del provvedimento con cui l’Europarlamento stoppa le auto a diesel e a benzina a partire dal 2035 lascia spazio alla rabbia, alla delusione e alle recriminazioni. Di certo si tratta di una decisione che nessuno si aspettava. Una doccia fredda che ha sorpreso gli addetti ai lavori. “Speriamo in un ripensamento”, afferma Marina Acquaviva, titolare di Autosat.
Vietare la vendita di motori diesel e a benzina fra 13 anni avrà necessariamente conseguenze devastanti sul piano socio-economico. In Italia sono a rischio 70mila posti di lavoro
C’è di più. Il provvedimento targato Ue rischia di generare confusione e smarrimento anche tra gli stessi consumatori. “Basti pensare che mediamente – sottolinea Marina Acquaviva, titolare di Autosat – un’auto ha la durata di dieci anni prima di essere rottamata”.
Ma poi siamo certi che con le auto elettriche si possano abbattere sensibilmente le emissioni nell’ambiente? L’interrogativo non è campato in aria visto che per smaltire un’auto elettrica ci vogliono sette anni. “Rischiamo di passare da una schiavitù all’altra”, sottolinea Stefano Spagnolo, titolare della Sam Lecce
E alla fine della fiera quanti potranno permettersi di acquistare un’auto elettrica?