PUGLIA – Materie prime e fertilizzanti ancora in aumento, gasolio agricolo a quota 1,40 euro al litro, costi di produzione che schizzano, trascinati dalle speculazioni e degli effetti negativi della guerra in corso ormai da quasi tre mesi e mezzo. L’agricoltura rischia di collassare, e fa appello alla Regione e al Governo nazionale per trovare sostegno.
Con le temperature elevatissime che da settimane stanno anticipando l’estate, gli agricoltori salentini e pugliesi sono alle prese con l’incubo siccità. Nel tarantino e nel foggiano, ulteriori danni sono dovuti alle grandinate che in molti casi hanno distrutto interi raccolti.
L’organizzazione di categoria Cia Puglia dichiara lo stato di agitazione, pronta a scendere in piazza ad oltranza, ed invoca un Tavolo verde regionale permanente che metta insieme tutti gli attori del comparto e venga convocato periodicamente per fare il punto sull’emergenza e concertare soluzioni, sia immediate sia di lungo respiro.
Il nodo da affrontare è l’utilizzo dei fondi del Pnrr e di tutti gli altri strumenti di programmazione regionale, statale ed europea che possono dare una boccata d’ossigeno al settore primario. La crisi non risparmia nessun segmento: olivicoltura, lattiero-caseario e zootecnia, ortofrutta, florovivaismo, vitivinicolo e cerealicolo… Una crisi figlia non solo dall’aumento dei costi di produzione, ma anche della progressiva erosione della redditività, con prezzi riconosciuti ai produttori che spesso non coprono nemmeno le spese per coltivazione e raccolta. Anche in agricoltura, inoltre, si scontano le crescenti difficoltà di trovare manodopera.