BARI – Nessun limite alla commercializzazione dell’uva da tavola rossa senza semi prodotta nel barese. Battaglia vinta in Cassazione della ditta Miglionico di Acquaviva delle Fonti contro l’azienda californiana Sun World, che inibiva la distribuzione commerciale delle uve prodotte in un terreno di 1,8 ettari preso in affitto nel 2015 nelle campagne di Acquaviva. La Suprema Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di Angela Miglionico, titolare dell’omonima ditta individuale che aveva stipulato con la multinazionale americana un contratto di affitto a febbraio 2015, per la produzione di 3mila gemme di uva da tavola rossa senza semi a fronte di un compenso di 855 euro.
Con successivo contratto l’azienda barese era stata autorizzata a commercializzare l’uva, ma nel 2017 Sun World aveva deciso di rescindere, chiedendo un risarcimento da capogiro. Dopo anni di carte bollate, finalmente i giudici di Cassazione hanno dato ragione all’azienda barese. Canta vittoria l’assessore regionale Gianni Stea, in prima linea in questa battaglia a difesa degli agricoltori pugliesi che erano in regola, avendo pagato le royalties. “I frutti che andiamo a produrre con passione, si potranno commercializzare liberamente, senza contratti capestro che sino ad oggi hanno reso i nostri agricoltori solo dei mezzadri a vita”, commenta Stea.
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