PITTSBURGH (USA) – Una battaglia infinita quella di Giorgia, la piccola guerriera salentina affetta dalla sindrome di Berdon, una malattia rara che la costringe a lottare da anni in un lettino di un ospedale americano. Dopo il trapianto multiorgano cui è stata sottoposta a Pittsburgh, dove è tuttora assistita, ha dovuto subire una serie infinita di complicazioni. E il rischio che anche una febbre alta possa diventare letale non è affatto scongiurato. A questo si aggiungono pericolosi scogli burocratici. La ragazzina – che a luglio compirà 14 anni – è in cura al centro specialistico d’eccellenza dove viene seguita. “In queste ore – spiega il consigliere regionale Paolo Pagliaro – è stata sottoposta ad una serie di controlli a cervello, cuore e intestino per scongiurare un’infezione che potrebbe esserle letale. Molte volte, in questi anni, la bambina è stata messa in salvo. In Italia non ci sono centri specializzati per il caso di Giorgia. Un mese fa la Commissione Trapianti della Regione Puglia ha chiesto alla madre di Giorgia di rientrare in Italia a giugno prossimo”.
Richiesta respinta al mittente da numerosi esperti: deve continuare ad essere curata e assistita in America. Il problema è che la Regione Puglia non ha pagato il Centro di Pittsburgh. Ecco perché Pagliaro ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore alla Sanità Rocco Palese, per chiedere di “tornare su questa decisione e di provvedere ai pagamenti arretrati da parte della Asl di Lecce alla clinica americana, che servono a coprire la sua assicurazione sanitaria. I debiti accumulati ammonterebbero almeno a sei milioni di dollari. Ma la vita umana, lo ribadisco, non può essere pesata con il bilancino dei conti della sanità. E l’ha dichiarato anche il presidente Michele Emiliano”. Una situazione paradossale che rischia di veder vanificati tutti gli sforzi medici e sanitari. Un calvario di sofferenze per Giorgia a cui ora si aggiunge l’incubo di dover tornare in Italia, senza alcuna garanzia di assiste
