PUGLIA – Una strategia contro i cinghiali che fanno razzia nei campi e minacciano la sicurezza stradale: è quello che torna ad invocare la Coldiretti Puglia, in una lettera inviata all’assessore regionale all’agricoltura Pentassuglia.
Alla viglia della semina dei legumi e di una campagna cerealicola che si annuncia complicata a causa della siccità e del caro carburanti e concimi, c’è l’urgenza di preservare i raccolti dai cinghiali, limitandone il proliferare. Nelle campagne pugliesi la situazione è diventata insostenibile, con danni per almeno 15 milioni di euro all’anno alle produzioni agricole e lo squilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico, con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale.
Tanti i nodi irrisolti: la VAS del Piano di monitoraggio e gestione della specie cinghiale; il Regolamento regionale per l’attività della caccia di selezione; l’Albo regionale dei cacciatori abilitati alla caccia di selezione, di cui non c’è ancora traccia.
E intanto branchi di cinghiali si spingono indisturbati sempre più a ridosso dei centri abitati, devastando raccolti, aggredendo animali, assediando stalle, causando incidenti stradali con morti e feriti e razzolando tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone, essendo anche portatori di Psa, la Peste suina africana, come evidenzia lo stesso Piano di sorveglianza e prevenzione per il 2021 pubblicato dal Ministero della Salute.