Attualità

PNRR, no del Ministero al progetto da 167 milioni di euro delle Università pugliesi

BARI – Un punto. Per tanto le Università pugliesi si vedono sfumare il progetto da 167 milioni di euro, presentato per agganciare i bandi del Pnrr.

Il finanziamento complessivo da 1,2 miliardi di euro prevedeva di sostenere sette progetti delle Università del nord e cinque del sud. Ma nell’elenco di quelli approvati, le sette del nord ci sono tutte e sono Genova, Padova, Roma, Torino, Bologna e Milano. Ma per il sud ne sono stati approvati quattro, Catania, Sassari, Calabria, L’Aquila (includendola dunque nel Mezzogiorno), e nulla più. Ne manca una. E nonostante ciò la cordata pugliese non è stata ammessa.

Il progetto è stato il frutto di un percorso di scambio e confronto con le cinque università della Puglia avvenuto nel corso dei mesi scorsi. L’avviso ministeriale, pubblicato nel dicembre scorso, punta a finanziare la creazione di dodici Ecosistemi dell’innovazione a livello territoriale, regionale o sovraregionale. Gli ecosistemi dovranno essere organizzati con una struttura di governance di tipo hub & spoke;  l’hub volgerà attività di gestione e coordinamento e gli spoke quelle di ricerca e sono reti di università statali e non, enti pubblici di ricerca, enti pubblici territoriali, altri soggetti pubblici e privati altamente qualificati e internazionalmente riconosciuti,  intervengono su aree di specializzazione tecnologica coerenti con le vocazioni industriali e di ricerca del territorio di riferimento. Dunque dopo un lavoro durato mesi, per mettere a punto tutti i dettagli, la cordata pugliese ha presentato il suo progetto da 167 milioni di euro.

Il ministero ha attribuito un punteggio pieno a tutti gli aspetti del progetto, tranne all’aderenza tra questo e la strategia regionale. Ma i rettori non ci stanno. Pur mantenendo uno stato d’animo positivo, perché certi di far valere il proprio lavoro, i rettori hanno chiesto l’accesso agli atti e hanno presentato sin da subito le controdeduzioni per opporsi alla decisione del ministero. “E’ un giudizio non esatto – ci spiega il rettore dell’Università del Salento, Fabio Pollice – è impossibile che non sia coerente perché quando pensai a quel progetto lo feci perché incrociava le progettualità della regione e non riesco a capire ancora adesso perché non è stato ritenuto tale”. Le interlocuzioni con il ministero sono in corso, anche da parte dell’assessorato all’Università e ricerca retto da Sebastiano Leo che sta affiancando i rettori per arrivare ad una rivalutazione del punteggio che includa gli atenei pugliesi nel bando.

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