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A Brindisi sindacati preoccupati per il “dopo centrale” di Cerano

BRINDISI – I sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil  di Brindisi esprimono forti preoccupazioni per il dopo-centrale di Cerano. Le risposte fornite dalla società elettrica e dalle istituzioni locali, infatti, appaiono insufficienti a garantire un ruolo di primo piano del comparto elettrico brindisino ed il mantenimento dei livelli occupazionali, sia diretti che indiretti, per un totale di non meno di mille unità.

Da qui la decisione di rivolgersi direttamente ai Ministeri della Transizione ecologica, dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture. Il tutto, con l’obiettivo di dar vita anche a Brindisi ad una transizione ecologica che non penalizzi il territorio.

Il primo punto è quello di mettere in piedi una reale semplificazione degli iter autorizzativi in maniera tale da poter realizzare tutti gli interventi i cui progetti stazionano da lungo tempo sui tavoli dei Ministeri.

I sindacati, poi, si dicono favorevoli al ricorso al potenziamento dei gasdotti – a partire da quello della Tap – ed a unità galleggianti di rigassificazione ed anche in questo Brindisi potrebbe svolgere un ruolo importante.

Ma Cgil, Cisl e Uil vanno oltre e tornano a chiedere con forza che Terna riconsideri le proprie scelte e definisca strategico il progetto di ciclo combinato a gas presentato da Enel e da realizzare proprio a Cerano.

Mimmo Consales

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