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Eolico offshore tra Brindisi e Lecce: il progetto in Commissione

LECCE- Il nuovo progetto del parco eolico off shore da realizzare questa volta nel tratto di mare tra Lecce e Brindisi è stato presentato dalla società Kailia Energia Srl ed è sul tavolo della giunta comunale.

Se ne parla da qualche giorno ma nella riunione della Commissione Urbanistica di Palazzo Carafa voluta dalla presidente Paola Povero i dettagli sono stati resi noti dagli uffici tecnici che lo hanno esaminato: 98 turbine eoliche della potenza di 1176 Mw da dislocare nella fascia che va da Brindisi sino a Torre Chianca con distanze dalla costa dai 9 ai 17 chilometri. 180 metri la lunghezza dei pali, 300 metri lo sviluppo delle pale.

La società prevede la suddivisione dell’impianto in due fasce di 49 pale con un corridoio centrale di 3 km di larghezza.

Le pale sono previste su boe galleggianti ancorate al fondale. Dopo la mobilitazione contro il parco eolico offshore tra Otranto e Leuca il territorio è chiamato ancora una volta a dover valutare l’opportunità di un impianto energetico che non può non avere un altro impatto ambientale. “Il territorio deve necessariamente essere coinvolto- ha sottolineato Paola Povero- ed ogni scelta dovrà essere coerente con quelle fatte dall’amministrazione nel suo Piano Paesaggistico e delle coste”“Un vicenda dalla grande complessità ha – ha detto l’assessore Miglietta in Commissione- che deve tener conto della procedura amministrativa del Ministero”. Al momento, come è stato sottolineato dai tecnici, il progetto è povero di dettagli, soprattutto sui punti critici: come saranno ancorate le boe: con ancore o infissi? Che impatto avranno sulla fauna marina e sulla posidonia, che sicurezza ci sarà per la navigazione? E poi l’impatto visivo: il progetto prevede che salendo sulle terrazze dei centri storici di Brindisi e Taranto le pale saranno visibili.

Tutti i componenti della commissione si sono dichiarati non contrari a priori ma molto cauti: il progetto presentato in questo modo non può essere valutato perché mancano gli elementi. Netto no invece dalla senatrice Poli Bortone: “Sul piano energetico, con Tap e che con il suo raddoppio annunciato dal ministro Cingolani e con lo stop alla riconversione di Cerano a causa dell’emergenza questo territorio ha già abbondantemente dato”.

 

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