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Compostaggio a masseria Ghetta, i motivi del “no” perentorio di Trepuzzi e Surbo

TREPUZZI/SURBO – “La nostra contrarietà alla realizzazione di un impianto di compostaggio in località Masseria Ghetta, non nasce da una presa di posizione legata alla mera difesa del territorio, ma dalla constatazione della ambiguità del progetto che, contrariamente a quanto si voglia far credere, ha una matrice privata e non pubblica”. Arrivano dritti al punto il sindaco di Trepuzzi, Giuseppe Taurino, e quello di Surbo, Ronny Trio, nel rimarcare un perentorio “no” all’ipotesi di un impianto di compostaggio in quella zona a cavallo dei due territori.

“Pur non avendo nulla da eccepire in generale sull’iniziativa privata, non riusciamo a comprendere la fretta nel voler concludere il processo di individuazione del sito e la sostanziale unidirezionalità che condurrebbe a “Masseria Ghetta” nella programmazione impiantistica, dal momento che non ci risulta né che un ente pubblico né il Comune di Lecce abbiano mai redatto un progetto simile” hanno ribadito i due primi cittadini in mattinata, con una conferenza congiunta.

“È altresì noto – aggiungono- che senza che mai i sindaci di Trepuzzi e Surbo siano stati coinvolti, già dal lontano 2019 un soggetto privato abbia avanzato tale proposta finalizzata alla realizzazione di un impianto di compostaggio avente una capacità di 50mila tonnellate, con annessa autorizzazione per la lavorazione dei fanghi residui, presso cui convogliare i rifiuti provenienti dalla Regione Puglia e da altre regioni.

Tale circostanza ci pone inevitabilmente dei dubbi. Giova ricordare a riguardo infatti che il PNRR finanzia esclusivamente progetti di iniziativa pubblica, quindi, ci chiediamo, come si pensa di poter arrivare alla scadenza del 12 febbraio 2022, manifestata come urgente ed impellente da parte del direttore dell’Ager e del Sindaco di Lecce Salvemini, senza avere un progetto redatto da un soggetto pubblico, senza aver acquisito alcun parere dagli enti preposti e senza qualsivoglia istruttoria tecnica.

Riassumendo -continuano- siamo davanti ad un progetto, per la realizzazione di un impianto di compostaggio, redatto da un soggetto privato e non da un ente pubblico non corrispondente ai requisiti richiesti dal PNRR e per questo motivo non finanziabile dalla suddetta misura. Possiamo affermare ciò senza paura di essere smentiti, salvo non esista un altro progetto promosso dal pubblico, del quale però nessuno di noi è a conoscenza. Restano confermate anche le motivazioni del nostro diniego evidenziate in precedenza, con particolare riferimento alla vicinanza dell’impianto alla marina di Casalabate e a luoghi sensibili come il centro abitato dei nostri comuni, delle scuole insistenti nei nostri territori e dai luoghi di interesse storico, culturale e turistico”.

L’appello è rivolto ancora una volta -dunque- agli organi istituzionali coinvolti, “affinché ascoltino le nostre ragioni – concludono- e si torni a dialogare intorno ad un tavolo preposto per riaprire il confronto, partendo dal principio per cui l’Assemblea dei Sindaci si è già espressa: tali iniziative devono essere esclusivamente del pubblico e mai private. Al Presidente della Provincia il compito di convocare i presidenti delle ARO della Provincia di Lecce per riprendere un confronto interrotto dopo l’ultimo incontro nel quale peraltro erano emerse anche altre proposte”.

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