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Eleonora e Daniele: la felicità negli scatti un attimo prima di essere ammazzati

LECCE- La felicità di Eleonora e Daniele il primo giorno di una convivenza sognata da mesi e stroncata sul nascere dalla mano assassina di Antonio De Marco è dipinta sui loro volti nelle ultime foto che ritraggono i due ragazzi in vita. E’ la sera del 21 settembre 2020: Daniele è appena rientrato a casa: la ragazza immortala il momento.

Poco dopo è il suo fidanzato a volerla ritrarre mentre è seduta in cucina con un dolce in mano. Anche lei sorride, ignara che in quel momento l’assassino è probabilmente già nell’appartamento. E’ entrato in casa di soppiatto con le chiavi, in silenzio, sorprendendo Daniele alle spalle con il coltello e non dandogli il tempo di reagire.

La foto di Eleonora seduta in cucina e, ritrovata sul cellulare di Daniele, è stata importantissima per orientare le indagini, da subito, sulla pista giusta. E’ stata scattata alle 20, 44 e 10 secondi. La prima chiamata al 118 da parte di un vicino che sente le urla è alle 20, 45. P chi secondi durante i quali Daniele non avrebbe avuto il tempo di percorrere il corridoio sino alla porta per aprire. Da qui l’intuizione degli inquirenti: l’assassino possedeva le chiavi e quindi la ricerca sul cellulare di Daniele degli inquilini dell’appartamento che il ragazzo era solito affittare.  In Aula Bunker oggi, nella nuova udienza a carico di Antono De Marco, assassino reo confesso dei due ragazzi, la ricostruzione dettagliata anche della scena che gli inquirenti si sono trovati davanti al loro arrivo e definita dal colonnello dei Ros Gabriele Ventura, seduto sul banco dei testimoni, di “inaudita violenza”.

Tante anche le sorprese emerse durante l’esame dei dispositivi sequestrati a De Marco, inequivocabili indizi di una strage covata e pianificata da tempo: una lettera di scuse alla madre e a un’amica per quello che aveva fatto, file pornografici inviati ad un’ adolescente, un video in cui si riprende nudo in uno stato fortemente agitato, un elenco di oggetti: telo, guanti, ed altre cose trovate sul luogo del duplice omicidio. E poi ricerche su siti che parlavano dei più spietati serial killer internazionali, di un’armeria a Lecce e, la sera dell’omicidio, dopo essere tornato a casa, la ricerca di una escort in città.

Il presidente della Corte D’assise Pietro Baffa ha fissato la prossima udienza al primo febbraio, quando in aula compariranno altri testimoni.

M. Cos.

https://www.youtube.com/watch?v=Q1M_5jfel5I

 

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