BARI – “Siamo l’Italia che costruisce, siamo qui per fare questo e non dividere”. Matteo Salvini apre così l’assemblea della Lega Puglia.
E il benvenuto al premier della Lega è un ulivo regalato da un imprenditore. Ed è anche sul tema xylella che Salvini si ferma per ricordare – ha detto – ciò che la Lega ha fatto per questa regione.
E quando gli si chiede se in Puglia la linea della Lega sia morbida risponde “niente affatto” perché “al contrario di quanto a volte accaduto nel centrodestra, la nostra posizione è sempre stata coerente”.
Quanto all’appuntamento delle amministrative di Taranto, presto la Lega proporrà un nome. Attinto dalle civiche? “Perché no”, risponde. Un passaggio lo dedica alle autonomie e alle differenze tra le anime della stessa regione “La Puglia è la Puglia, il Gargano è il Gargano, il Salento è il Salento, Bari è Bari. Vai a Bari e confondila con Lecce..”.
Tanti anche i temi nazionali su cui si sofferma: il presidente della Repubblica? “Lo farei eleggere dai cittadini”. Lo sciopero del 16 dicembre indetto dai sindacati (per altro a poche centinaia di metri da lui)? “Scelta fuori dal mondo bloccare il Paese a metà dicembre”.
Nella sala gremita dell’AncheCinema di Bari i militanti e i dirigenti del suo partito, ma anche diversi ospiti come il sindaco di Nardò, Pippi Mellone, presenza che non è passata inosservata visto l’endorsement del governatore Emiliano e il reciproco avvicinamento. Ma anche Paolo Pagliaro, Movimento Regione Salento, Poli Bortone, Io sud e Gugliotti che rappresentano il civismo e il movimentismo territoriale.
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