Politica

Mercatino etnico, l’opposizione: “nuova batosta per il sindaco Salvemini”

LECCE – In una nota congiunta i consiglieri comunali d’opposizione Poli Bortone, Scorrano, Battista, Giordano, Greco, Martini, Finamore, Tramacere e Guido, commentano così la recente decisione del tribunale per il mercatino multietnico leccese:

“Una sentenza chiara, puntuale, rigorosa, quella con cui il giudice dà completamente torto all’amministrazione Salvemini che con pervicacia si è accanita nei riguardi del consorzio titolare della gestione del mercato delle etnie. Un mercato nato per essere un mezzo efficace di integrazione, proprio come è stato inteso ed interpretato per anni dal Consorzio. A nulla sono valse le ragionevoli motivazioni che nei mesi scorsi tutti noi del centrodestra abbiamo tentato di far comprendere al sindaco e all’assessore al ramo. Per l’amministrazione Salvemini non si tratta di una semplice sconfitta giudiziaria. E’ molto di più. E’ il velo che cada dal volto di un’amministrazione che si era proclamata in campagna elettorale come interprete dei problemi dell’immigrazione e che nei fatti ha dimostrato di essere tutt’altro. Cinica nell’ostinazione di mettere per strada 30 famiglie, in larga parte di immigrati che avevano il solo torto di operare diligentemente in una struttura voluta da un’amministrazione di destra. Quella destra “razzista” che sin dal 2000 aveva inventato il consigliere aggiunto, unica città in Italia, lo sportello Urban per gli immigrati, il mercatino delle etnie, la biblioteca interculturale. Non un intervento per gli immigrati è stato fatto da questa amministrazione di sinistra che sta invece sistematicamente operando attraverso “epurazioni” di associazioni, singoli, consorzi, che con le amministrazioni di destra avevano avuto la possibilità di operare lecitamente e onestamente.  L’ordinanza di sgombero del Consorzio dal Mercato delle Etnie è solo l’ultimo esempio di questo comportamento al quale potremmo aggiungere la Villa Comunale, la chiesetta Balsamo, il mancato insediamento per ben oltre due anni del consigliere immigrato. Sappiamo ora per sentenza che gli abusivi non sono gli operatori del mercatino delle etnie, ma  gli attuali amministratori eletti in virtù di un programma elettorale che non  mostrava il loro vero volto”.

 

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