LECCE – Per anni avrebbero evaso l’Iva e altre imposte dirette, con la complicità della propria commercialista. Per questo 34 imprenditori della provincia di Lecce e la professionista alla quale tutti si erano affidati hanno ricevuto nelle scorse ore un avviso di conclusione delle indagini preliminari, con conseguente avviso di garanzia, notificato dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziario di Lecce. È la battuta finale di una vasta e articolata indagine condotta dalle Fiamme Gialle, su delega della Procura leccese, a seguito di una segnalazione dell’ Agenzia delle Entrate locale.
Per la commercialista, che esercita nel capoluogo, a partire da settembre è scattata anche l’interdizione dall’esercizio della professione.
Nei confronti degli imprenditori, stando all’Accusa, sono ipotizzati sistematici comportamenti finalizzati all’evasione dell’Iva e delle altre imposte dirette, messi in atto attraverso la connivenza della professionista di cui tutti erano clienti.
Il complesso sistema di frode ipotizzato dai finanzieri leccesi sarebbe stato attuato dagli indagati principalmente attraverso la compensazione di imposte dovute con crediti inesistenti, che di fatto avrebbero neutralizzato – per anni – l’azione di recupero delle imposte da parte dell’Erario.
Gli imprenditori e le imprese ad oggi interessati dalla vicenda sono 117, tutti accomunati dalla stessa commercialista. Il danno erariale accertato, aggiornato al 31 dicembre 2018, ammonterebbe esattamente a 4.996.137,46 euro.