Cronaca

Aggressione nel carcere di Brindisi: detenuto ferisce con una lametta un agente

BRINDISI – Ferite a un braccio e alla schiena. E poteva andare molto molto peggio. Nel carcere di Brindisi un detenuto ha aggredito e ferito con una lametta un agente di Polizia Penitenziaria.
A renderlo noto è l’Osapp, Organizzazione sindacale autonoma Polizia Penitenziaria. I fatti sono accaduti nei giorni scorsi nella struttura di via Appia. L’aggressore è un uomo di Brindisi, detenuto per reati contro il patrimonio. Solo pochi giorni prima, un’altra aggressione, sempre ai danni degli uomini in divisa, si è registrata nel carcere di Lecce. “Mai come in questo periodo -dice Ruggiero Damato, segretario regionale del sindacato- viviamo un drammatico momento di completo stato di abbandono e la Polizia Penitenziaria si trova sempre più sola e in condizioni disumane a risolvere le criticità che si presentano nel quotidiano, con grave penuria di personale, senza strumenti e mezzi”.“Da tempo l’Osapp continua a denunciare lo stato di malessere cui vivono gli agenti di Polizia Penitenziaria della regione Puglia, nella totale sordità del mondo politico, del ministro e chi ha responsabilità dell’amministrazione Penitenziaria -gli fa eco Pasquale Montesano, segretario generale aggiunto- Il nostro plauso continua ad andare alle donne e agli uomini della Polizia Penitenziaria che, nonostante le notevoli difficoltà, continuano a garantire ordine e sicurezza nell’ambito delle strutture territoriali. Quanto sta accadendo è inammissibile e intollerabile e ci risulta assai difficile comprendere come la politica sia in silenzio sugli annosi problemi delle carceri pugliesi. Chiediamo che la ministra della Giustizia Cartabia dichiari lo stato di emergenza e convochi un tavolo per affrontare concretamente e in modo definitivo i problemi più urgenti: le reiterate e gravissime aggressioni nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria, la grave carenza di organico, il rinnovo del contratto ormai scaduto da tempo, il gravissimo sovraffollamento”. Montesano denuncia una sorta di “salto di qualità che le organizzazioni criminali stanno adottando in termini di strategia della tensione e della intimidazione nei confronti del Corpo di Polizia che, pressoché abbandonato a se stesso, gestisce la precaria sicurezza delle carceri e garantisce all’interno delle stesse il rispetto della legalità”.

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