GALATINA- La Regione Puglia batta un colpo nella vicenda Colacem, il cementificio di Galatina: stavolta l’appello a presenziare alla conferenza dei servizi, a cui non ha preso mai parte, arriva da più fronti. Lo richiedono le associazioni che si occupano del caso, ma lo hanno fatto anche gli enti: in particolare, la Provincia, che ha la competenza nel procedimento e ha invitato l’ente alle sedute; lo ha fatto la Asl di Lecce nei confronti di Aress, con nota già del dicembre scorso rimasta senza risposta; anche Arpa Lecce ha dichiarato di essere in “macrospica” carenza di personale e avrebbe bisogno di essere supportata nei monitoraggi.
La prossima seduta è fissata per il 26 luglio, ma nella vertenza, di cui da anni si occupa Telerama nell’ambito della sua battaglia per l’ambiente, si registrano non poche frizioni. Le ultime in ordine di tempo sono quelle che hanno visto la Provincia di Lecce dover “richiamare all’ordine” Colacem, che l’ha scavalcata chiedendo direttamente ad Arpa di mettere a disposizione della società eventuali ulteriori dati, nel caso non ritenesse sufficienti le banche dati e le attività indicate dalla stessa Colacem per integrare la Valutazione di impatto sanitario presentata nel procedimento. Il 5 luglio scorso, infatti, la società ha trasmesso nota dichiarando di essere in possesso di una serie di dati epidemiologici e statistici utili e di essere in grado di effettuare le valutazioni richieste, in particolare quella sullo stato di salute ante operam per ogni comune interessato dalle ricadute delle sue emissioni; quella sulla valutazione di rischio (risk assesment) tossicologico per la parte non cancerogena e per quella cancerogena; l’Health impact assessment epidemiologico, cioè il calcolo dei casi attesi sia di ricoveri che di mortalità a seguito delle ricadute di particolato e, inoltre, il calcolo del rischio di incremento cumulativo del tumore al polmone.
Due giorni dopo, la reazione della Provincia, che, oltre a dover precisare di essere l’unico referente con cui la società deve interfacciarsi nel procedimento, ha evidenziato che Colacem non ha depositato ancora alcuna delle integrazioni richieste nella seduta del 4 giugno e ritenute indispensabili per la prosecuzione dei lavori. In particolare, si è stabilito che la società affidi non ad un consulente privato, come ha fatto, ma ad un ente pubblico la redazione della Vis, che deve tener conto, oltre che dello studio già prodotto, anche dei rapporti e dei dati epidemiologici ufficiali, dei contributi dei consulenti dei Comuni di Soleto e Galatina, dei professionisti di tutte le discipline scientifiche, delle associazioni e dei portatori di interessi.
Inoltre, è stato chiesto che la società apporti all’impianto di Galatina le modifiche necessarie per abbattere le emissioni ancora di più, rispettando i limiti indicati dai consulenti tecnici a cui il Tar ha affidato la relazione che ha smosso le acque nella vicenda.