AmbienteAttualità

Vis Colacem: “Emissioni accettabili”. I sindaci: “Vogliamo studio indipendente”

GALATINA- “Sia per il rischio cancerogeno che per quello non cancerogeno, valutati con le metodologie più accreditate, le emissioni della cementeria Colacem di Galatina rientrano tra i valori ritenuti accettabili in termini di rischio sia dalla comunità scientifica internazionale che dalla normativa vigente nel nostro paese (peraltro proprio con riferimento al caso della Regione Puglia)”. È la conclusione a cui giunge lo studio che Colacem definisce “Valutazione di impatto sanitario”, tra i documenti che ha depositato in Provincia di Lecce assieme alla richiesta di riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale, di cui si discuterà il prossimo 4 giugno. 25 pagine più allegati, studio commissionato a due consulenti scelti e retribuiti dalla stessa azienda, due ingegneri di Gallarate e di Galatina, sulla base delle linee guida per la Vis varate dal Ministero della Salute nel 2019.

Colacem, in premessa, mette nero su bianco che “non condivide e non presta acquiescenza” alla Consulenza Tecnica d’Ufficio elaborata dai consulenti nominati dal Tar di Lecce, ma “ha ritenuto tuttavia opportuno sottoporre all’Autorità Competente un’istanza di riesame complessivo” dell’autorizzazione ottenuta nel 2018 e poi impugnata dai sindaci, corredandola, anche se non c’era alcun obbligo giuridico in tal senso, da questo studio di impatto sanitario. In questo, l’esposizione della popolazione è stata valutata attraverso l’implementazione del modello CALPUFF, un modello di qualità dell’aria multi-strato, multi specie e non stazionario, il quale, mediante la simulazione della dispersione di puff (letteralmente “sbuffi”), può modellare gli effetti delle variazioni delle condizioni meteorologiche, nel tempo e nello spazio, su trasporto, trasformazione e rimozione dei contaminanti.

Basta questa “Vis” per rispondere alle preoccupazioni del territorio, che da anni chiede che quella valutazione venga fatta? Di certo c’è che è un documento in più agli atti, da tenere in considerazione. Ma è uno dei tipi di indagine sanitaria che possono essere fatti. E, vale per tutti, in questi casi si trova ciò che si cerca. Sul distretto di Galatina, c’è anche un altro studio, Protos, condotto da Asl e Cnr, che, per quanto parziale, mette in evidenza un aumento di rischio per le persone che risiedono nelle zone di massima ricaduta delle emissioni anche del cementificio Colacem. Non è stato indagato il nesso causale, certo, ma è un dato di fatto che lì si abbia il più alto tasso di incidenza e mortalità per tumori al polmone.

Ecco perché ai sindaci del circondario la “Vis” autoprodotta da Colacem non basta e dunque chiedono uno “studio di coorte” sugli effetti delle esposizioni ambientali sulla popolazione, come quello fatto per Brindisi nel 2017, affidato dalla Regione Puglia al Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio. Al lavoro sui documenti depositati da Colacem ci sono i consulenti incaricati dai Comuni, l’ingegnere chimico Damiano Manigrassi e Cristina Mangia, ricercatrice presso l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR.

“Per quanto mi riguarda, quella prodotta da Colacem non è una Vis – dice Graziano Vantaggiato, sindaco di Soleto-. Non è quello che noi avevamo invocato. Anche nella conferenza dei servizi, dunque, chiederemo che venga sì finanziata dall’azienda, ma fatta da un soggetto terzo, individuato dai Comuni”. “La Vis è un documento importantissimo rispetto al ragionamento complessivo – aggiunge il sindaco di Galatina, Marcello Amante – e va intesa in senso ampio su tutto il distretto industriale e non solo su Colacem”. Sulla stessa linea la sindaca di Corigliano, Dina Manti, per cui “a garanzia dell’interesse pubblico, lo studio deve essere fatto da organismi pubblici e non privati e non si può risparmiare su questo”, e anche Giovanni Casarano, sindaco di Sogliano Cavour, per il quale “la valutazione dell’impatto sanitario va fatta su tutte le attività della zona e da un organismo indipendente, sono i medici a dover chiarire gli impatti”. Fabio Tarantino, primo cittadino di Martano e consigliere provinciale con delega all’Ambiente, annuncia che anche la Provincia di Lecce chiederà a Regione, Arpa, Asl e Università una valutazione sanitaria su tutta l’area industriale Galatina-Soleto, poiché “lo studio di Colacem è di parte, non è sufficiente e soddisfacente”.

 

Tiziana Colluto

Articoli correlati

Bando Regione recupero strade rurali, interrogazione e mozione Pagliaro: criteri da modificare, penalizzati i piccoli comuni salentini

Redazione

Patty Pravo sceglie la città barocca per spegnere 74 candeline

Redazione

La movida si allarga: a Lecce e Taranto più spazi per tavolini, Brindisi discute ancora

Redazione

Oltre 2 milioni di euro non dichiarati: ente di formazione scolastica nel mirino

Redazione

È già tempo di vendemmia. Si stima +15% di produzione

Redazione

Chiusura scuole: sit-in dei Cobas davanti alla Prefettura

Redazione