LECCE- Le cinque vele di Legambiente sventolano su due comprensori salentini, l’alto Salento Jonico e l’Alto Salento Adriatico, all’11esimo e dodicesimo posto nella classifica nazionale dei mari più belli d’Italia, subito dopo le Cinque Terre. Al 18esimo posto, l’altro territorio pugliese, le Tremiti, new entry.
Sono state svelate in mattinata, durante la conferenza stampa che si è tenuta a Bari, le spiagge 5 Vele 2021, il riconoscimento assegnato ogni anno ai comprensori balneari, marini e lacustri più belli e sostenibili d’Italia. Località attente all’ambiente, oasi incontaminate simbolo della biodiversità, luoghi dal mare cristallino, dove il turismo incrocia gestione del territorio attenta alle esigenze ambientali. Tutto questo è raccontato ne Il mare più bello 2021, la Guida Blu di Legambiente e Touring Club Italiano.
È la Sardegna la regione in testa per la qualità del mare, ma la Puglia è seconda assieme alla Toscana, con ben 12 comprensori premiati.
Le 5 vele, dunque, vanno ai comprensori Alto Salento Adriatico formato dai Comuni di Otranto, Melendugno e Vernole, che si confermano anche quest’anno grandi attrattori turistici per le politiche di educazione ambientale e la forte attenzione alla tutela dei beni paesaggistici e culturali del territorio. Premiata non solo la scelta di investire sulla mobilità sostenibile attraverso l’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici, ma anche quella di spingere verso l’istituzione dell’Area Marina Protetta Capo d’Otranto – Grotte Zinzulusa e Romanelli – Capo di Leuca.
L’altro comprensorio a 5 vele, come detto, è quello dell’Alto Salento Jonico con i Comuni di Nardò, Gallipoli, Porto Cesareo e Racale: il merito, in questo caso, va alla decisione dei Comuni di rafforzare la raccolta differenziata, la mobilità lenta, politiche di efficientamento energetico e valorizzazione delle torri costiere. A gennaio 2021 sono state istituite le prime Oasi Blu della Puglia “Porto Selvaggio – Nardò” e “Le Secche di Ugento”. Importanti sono stati ritenuti la bonifica di siti sia a Nardò che Porto Cesareo e il rifacimento dunale a Gallipoli, oltre ai lavori di riqualificazione lungo la litoranea di Racale.
Anche i comprensori premiati con le Quattro Vele si possono considerare luoghi di grande eccellenza, in grado cioè di coniugare un territorio di qualità con gestione dei servizi di buon livello. Vanno in Puglia alle coste del Gargano, al Basso Salento adriatico e lungo il litorale a nord e a sud di Taranto. Perde le 5 vele e scende a 4 la costa del Parco agrario degli Ulivi secolari, da Carovigno a Polignano a Mare, località che quest’anno sono state declassificate a causa “delle scelte nell’ultimo anno adottate delle amministrazioni di Ostuni e Polignano a Mare che hanno puntato ad autorizzazioni e concessioni di resort di lusso che vanno in controtendenza ad un turismo dolce e alla tutela del paesaggio ma a favore del consumo di suolo. Come ad esempio la questione di Costa Ripagnola e le continue autorizzazioni del Comune di Ostuni ai resort che toccheranno anche la Piana degli Ulivi Secolari”.
Utili a comporre la graduatoria dei comprensori balneari e turistici riportati nella guida Il mare più bello 2021, sono stati i dati raccolti da Legambiente sulla gestione dei servizi da parte delle amministrazioni locali e la qualità del territorio (presenza di aree protette marine o terrestri), integrando queste informazioni con le valutazioni espresse dai Circoli locali dell’Associazione e dall’equipaggio della Goletta Verde. I parametri sono divisi in due principali categorie: qualità ambientale e qualità dei servizi ricettivi.
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