PARABITA- Maxi ammacco alle poste di Parabita: sconto di pena in Appello per Cosimo Prete, all’epoca dei fatti responsabile dell’Ufficio Postale di Parabita, principale imputato nell’inchiesta che portò all’arresto di altre cinque persone accusate, a vario titolo, di truffa aggravata, frode informatica, falsità materiale e riciclaggio. L’uomo è stato condannato a 6 anni rispetto ai 12 in primo grado. I giudici della Corte d’ Appello hanno riqualificato il reato di peculato in appropriazione indebita aggravata. L’uomo era, all’epoca dei fatti, responsabile del settore consulenze dell’Ufficio postale di Parabita, ed ex assessore comunale alle Attività produttive del suo comune. E’ difeso dall’avvocato David Dell’Atti.
I fatti risalgono al dicembre del 2014. Prete era accusato di aver effettuato un maxi prelievo di denaro dal conto corrente di una donna di Locri: il milione e 290 mila euro che sarebbe stato impiegato, secondo le accuse, per acquistare Ferrari, altre auto ed orologi di lusso. Denaro sparito nel nulla, assieme ai risparmi di altri quattordici anziani salentini. Le indagini erano partite nel 2012 dopo una segnalazione di poste italiane. Ridotta a 5 anni la condanna anche per Andrea Cesarini, 45 anni, di Ladispoli (8 anni in primo grado). Conferma per gli altri tre imputati.