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Ecco perché la Puglia è arancione. Ma le terapie intensive sono già occupate al 50%

BARI – Uno dei parametri che pesa sulla valutazione delle zone da attribuire alle Regioni è la saturazione delle terapie intensive e dei reparti covid. E dai dati presentati dal presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Brusaferro, la Puglia ha occupato il 20 percento delle terapie intensive e il 28 percento dei reparti covid.

Il punto, però, è che i dati che oggi Ministero e Protezione Civile hanno diramato mostrano una situazione decisamente peggiorata. Stando, almeno, ai numeri ufficiali forniti sia da ministero che da Regione Puglia.

Ad oggi dalla mappa della Protezione Civile si nota che i pugliesi ricoverati sono 1.160, di cui 131 in terapia intensiva. Ma stando ai dati forniti dalla Regione i posti in terapia intensiva sono 263, significa che il 50 percento è già occupato. In dieci giorni, quindi, la situazione è peggiorata e di molto. I dati presentati dalla Cabina di Regia, infatti, sono fermi al 1 novembre e riportano una percentuale di occupazione dei posti letto al 20 percento nelle terapie intensive e al 28 percento nei reparti covid. Perché è importante? Perché è uno dei parametri che incide sull’assegnazione delle zone e sull’inasprimento delle misure. La soglia di allerta, infatti, è fissata al 30 percento per le terapie intensive e al 40 percento per l’area medica perché è necessario garantire i posti letto anche ai pazienti che non sono affetti da covid ma necessitano di ricovero in quel reparto. Quindi la soglia sembrerebbe, ad oggi, ampiamente superata.

Il trend, però, anche il monitoraggio lo registra in crescita con un rischio alto. La Puglia, infatti, ha un rt di 1,56 che la colloca nello scenario 3. Per ridurre il numero dei casi, ha spiegato Brusaferro, l’rt deve scendere sotto l’1.

I 21 indicatori monitorano la probabilità di diffusione del virus, l’impatto che questo ha e la resilienza del sistema sanitario.

Una segnalazione di allerta è mostrata sulla percentuale di tamponi positivi nell’ultimo mese: in Puglia sono cresciuti oltre la soglia di guardia, superando il 25 percento.

I focolai sono dati in aumento, nello specifico se ne registrano 79 nuovi su 137 attivi. Il numero dei pazienti sintomatici è cresciuto da 92,5 a 92,7 con l’indicazione “in aumento, sopra la soglia”

Dunque la conclusione:  la probabilità che nei prossimi 30 giorni ci sia una escalation è del 50 percento. Di qui la classificazione del rischio “moderata con probabilità alta di progressione a rischio alto”.

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