TARANTO/LAZIO – Una presunta truffa sarebbe stata messa a segno dalla Internazionale Biolife srl, con sede a Taranto. Lo scorso 30 marzo, in pieno lockdown, la Regione Lazio aveva ordinato alla società, che produce dispositivi medici, 1 milione di camici e un milione di tute isolanti destinati al personale sanitario e para-sanitario. Solo 150 mila, però, sono arrivati a destinazione (nel giugno scorso), gli stessi finiti sotto chiave, ai fini dell’inchiesta, proprio nelle scorse ore. Una maxi fornitura dal valore di 17 milioni di euro quella commissionata e che avrebbe dovuto essere consegnata nel giro di una settimana. La Regione Lazio, dopo aver atteso invano per 4 mesi, ha deciso di revocare l’ordine e ora chiede il pagamento di una penale di 1,4 milioni di euro, 10 mila per ogni giorno di ritardo nella consegna.
A indagare sulla vicenda, il procuratore aggiunto di Taranto Maurizio Carbone e il sostituto Antonio Natale. Nel registro degli indagati, con ipotesi di truffa aggravata, sono finiti due tarantini, Giacomo De Bellis, 49 anni (amministratore della società) e Antonio Formaro, 63 anni (socio). Indagato anhe un secondo socio, brindisino, Raffaele Buovolo di 54 anni, residente in Bulgaria.C’è poi un quarto indagato, il responsabile commerciale della ditta, Francesco Oliverio, 30 anni, nato a Roma.
I camici sequestrati, ritenuti dai due magistrati corpo di reato, saranno ora analizzati per risalire alla provenienza e per accertarne la conformità. Secondo la Procura, infatti, la Biolife sarebbe riuscita a truffare la Protezione civile del Lazio inducendola in errore circa la regolarità della fornitura, falsificando una certificazione di conformità.