TARANTO- Sull’ILVA si è abbattuta una violenta tromba d’aria. Molti pensavano che un evento del genere non dovesse fare paura: i grandi parchi minerali sono coperti. E invece no. Secondo Alessandro Marescotti di Peacelink, è stato colpito in pieno il grande cumulo di un parco non coperto. Riporta una mappa satellitare in cui i parchi minerali appaiono ancora scoperti. Su questa mappa ha creato uno schema colorato per spiegare cosa potrebbe essere successo durante le fortissime raffiche di vento da Nord-Ovest.
“Guardate la parte evidenziata in giallo: è molto vasta. E soprattutto il vento da nord-ovest l’ha potuta spazzare per tutta la sua lunghezza. Vengono depositate polveri rossicce, minerale di ferro. L’area delimitata in verde è quella dei parchi minerali. Come vedete, il minerale di ferro, quello rosso, è in un’area attualmente completamente coperta e chiusa da tutti i lati. Quindi la polvere rossa non viene da lì. Se oggi il parco minerali non fosse stato coperto, le conseguenze sarebbero state ancora più devastanti”.
L’AIA (autorizzazione integrata ambientale) prevedeva 8 coperture e se ne sono fatte 2. Facendo solo le due coperture più grandi speravano che questo sarebbe bastato. Pensavano che non ci sarebbero stati eventi estremi in grado di creare problemi con i 6 cumuli “secondari” più piccoli. “E invece no” secondo la ricostruzione di Marescotti. ArcelorMittal aveva chiesto una modifica dell’AIA di Taranto perché non venissero coperti i cumuli che nelle scorse ore hanno sommerso Taranto di polvere. Ne aveva chiesto solo la bagnatura e il confinamento con “barriere frangivento”. Da realizzarsi, comunque, non prima del 2023.