AttualitĂ 

Regolamento autismo, associazioni contro la Regione: modifiche lacunose

LECCE – Le modifiche al Regolamento sulla Rete assistenziale per i disturbi dello spettro autistico a cui la giunta regionale pugliese ha dato il via libera non soddisfano le richieste delle associazioni che in questi giorni si sono mobilitate per tutelare i diritti dei ragazzi autistici.

Si tratta di:

AMICI DI NICO ONLUS- di Matino,
ASD GIOCHIAMO INSIEME- di Brindisi
AUTISMO UNITI di San Cesario di Lecc
COLORIAMO IL MONDO di Mesagne
CON.TE.STO di Ruvo di Puglia
GLI AMICI DI RAFFAELE di Taranto
IL BENE CHE TI VOGLIO di Brindisi
TIME…OUT  di Trani

Alla lettura delle modifiche del regolamento Maria Antonietta Bove, presidente dell’associazione “Amici di Nico” aveva commentato: “Siamo punto e a capo”.
Ecco, secondo le associazioni, cosa c’è che non va nelle modifiche apportate:

– Le istanze per i Moduli, i Centri Diurni e le ComunitĂ  Residenziali sono comunque condizionate da una presunta copertura del fabbisogno

– i pareri di compatibilitĂ  rilasciati a Strutture autorizzate giĂ  3 anni fa, ma mai realizzate, su gran parte del territorio regionale, hanno coperto il numero massimo del fabbisogno, provocando di fatto il blocco di nuove istanze.

– Sul nuovoRegolamento, i numeri per la determinazione del fabbisogno sono rimasti invariati.

– L’attuale stima di popolazione autistica sul territorio nazionale è di 1 su 86: il Regolamento Regionale, invece, considera un dato lontanissimo dalla realtĂ  di 1 a max 5 posti/ utenti ogni 100.000 abitanti! Un paradosso che non si può accettare e che lascia tutti davvero perplessi!

– Un altro punto critico è che è ammissibile richiedere un massimo di 3 moduli, un centro diurno e una struttura residenziale su tutto il territorio regionale. Pertanto i criteri di replicabilitĂ  di buone prassi da parte di Strutture specializzate su territori dove non sussistono servizi comparabili, non potranno essere piĂą realizzabili.

– Terzo punto: non si capisce la logica secondo la quale il capoluogo di provincia sia da preferire al resto della provincia stessa.

Ecco allora cosa cosa chiedono le associazioni:

1) Innanzi tutto di modificare urgentemente I CRITERI PER LA DETERMINAZIONE DEL FABBISOGNO, approvando la proposta giĂ  avanzata dai lavori della terza Commissione

2) modificare “LA POSSIBILITÀ DI OTTENERE PARERI FAVOREVOLI DI COMPATIBILITÀ DI UNO O PIÙ SERVIZI “descritti nel Regolamento a quelle Strutture di accertata specificità, trasformando il limite regionale in limite provinciale con severe verifiche sui requisiti professionali.

3) Il “certificato di qualità” deve avere lo stesso valore dell’esperienza e non prioritario a questa”! E’ giusto tutelare la diversificazione delle esperienze, ma è anche
necessario tutelare chi da anni si spende sul territorio ed è riconosciuto come un’eccellenza a livello nazionale.

4) Infine applicare una durata temporale limitata che accorci i tempi tra la richiesta di autorizzazione alla realizzazione e la successiva richiesta di autorizzazione all’esercizio, evitando così di bloccare il fabbisogno e dare la possibilità ad altre Strutture di avviare i servizi.

Le associazioni tornano a chiedere quindi, ancora una volta, l’ANNULLAMENTO IN AUTOTUTELA DELL’ ATTO DI GIUNTA REGIONALE che ha approvato il regolamento nr. 7 del 10 aprile 2020 e si richiede un INCONTRO URGENTE in Terza Commissione SanitĂ  alla presenza del Presidente Emiliano e dell’intera
Commissione anche tramite modalitĂ  a distanza per lavorare insieme, attraverso il confronto, nella giusta direzione.

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