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Scuole, assenze nella norma ma dirigenti in difficoltà: è caos sulle indicazioni

LECCE – Il numero di assenze tra i banchi di scuola, all’indomani dell’ordinanza regionale rivolta a studenti e datori di lavoro, nel Leccese resta nella norma. A generare il caos, intasando i centralini degli istituti scolastici, è però la discrepanza tra le dichiarazioni rilasciate in queste ore dalle diverse autorità del territorio. Non solo. Il libero arbitrio lasciato a studenti e dipendenti in relazione alla presenza o assenza a scuola e sul posto di lavoro, è tuttora bollato all’unisono come “difficilmente decifrabile”.

Il caos, si diceva, regna sovrano: lavoratori, studenti e rispettive famiglie chiedono incessantemente ai dirigenti come si intenda agire e se le assenze siano giustificate oppure no. Domande -riferiscono loro- alle quali è difficile rispondere. Per questo lanciano un appello a tutte le autorità competenti: meno parole e opinioni e più azioni unitarie.

La nostra analisi del quadro scolastico odierno inizia da Lecce città. Le assenze registrate qui, in istituti superiori e scuole medie, rientrano ampiamente nella norma.

Al liceo Palmieri, riferisce la dirigente Loredana Di Cuonzo, i banchi vuoti si attestano al 10%, un dato fisiologico in linea con quello degli anni precedenti nello stesso periodo. “Ci atteniamo alle direttive ministeriali -spiega- in merito all’invito del Governatore a non mandare i ragazzi a scuola, ricordiamo che un invito non ha potere giuridico”.

Assenze nella norma anche nell’Istituto Geometri, al Galilei Costa e allo Scarambone. La dirigente delle tre scuole, Ada Mazzotta, sottolinea però “l’imperante disorientamento delle famiglie. Genitori, ma anche docenti, contattano la segreteria e chiedono delucidazioni sul da farsi continuamente”.

La dirigente della scuola media “Ascanio Grandi”, Maria Rosaria Manca, arriva dritta al punto: “Nonostante le assenze siano nella norma -dice- dobbiamo ammettere che dal Governatore ci saremmo aspettati altro. Abbiamo rispettato tutte le direttive fino ad ora impartite sul territorio, ma gestire il panico comprensibile delle famiglie non è facile. Meno parole, più azioni unitarie: chiediamo solo questo”.

La nostra analisi si sposta dunque in provincia.

A Tricase la dirigente del Don Tonino Bello Anna Lena Manca, parla di assenze fisiologiche. “Viviamo giorno per giorno, anzi ora per ora -dice- rispettiamo il decreto ministeriale e ci atteniamo alle direttive del Governo”.

La situazione è nettamente diversa a Martano e Casarano, dove in mattinata sono stati registrati picchi di assenze, con intere classi quasi vuote.

A Martano, la dirigente dell’Istituto “Salvatore Trinchese” Alieta Sciolti, parla di “un numero elevato di assenze nelle classi di due indirizz di studio in particolare. È chiaro che in questi casi -precisa- è stata una decisione presa congiuntamente tra compagni, che si traduce in assenza di massa”. Sull’invito di Emiliano dice: “In alcune circostanze le opinioni personali dovrebbero lasciare spazio alle decisioni dei Ministeri competenti, frutto di dati certi e di un quadro certamente completo e approfondito”.

Anche a Casarano, nell’Istituto Tecnico “De Viti-De Marco”, il vicepreside Antonio Maggio parla di classi interamente assenti. “Cerchiamo in tutti i modi di rassicurare le famiglie -aggiunge- certo è che notizie e dichiarazioni diverse creano disorientamento e alimentano oltremodo la preoccupazione”.

E.Fio

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