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Tar, Pasca: la giustizia amministrativa percepita come un lusso. Salento? Terra in crisi

LECCE- L’ infiltrazione di organizzazioni criminali all’interno delle pubbliche amministrazioni determina una perdurante presenza di condizionamenti nella vita politico amministrativa, così che le attività criminali si concentrano nel settore degli appalti pubblici: rifiuti e attività urbanistica soprattutto. Una forma di criminalità che costituisce, tra tutte, quella più insidiosa: mina le basi dell’economia di un territorio, quello salentino, in forte crisi. L’inaugurazione dell’Anno giudiziario del Tar Lecce, è l’occasione, come sempre, per un bilancio sull’attività del Tribunale Amministrativo. Alla presenza delle autorità del territorio il presidente Antonio Pasca, alla guida del Tar da quattro anni, ha fotografato la situazione socio-economica del Salento sottolineando come l’ influenza della criminalità nel contesto economico del territorio emerge dal notevole incremento, nel 2019, dei ricorsi avverso i provvedimenti di interdittiva antimafia per le quali ricorre la competenza del Tar Lazio.

Quello del Salento è un contesto economico fortemente in crisi: cessazione di molte attività d’impresa, eventi naturali che hanno minato le capacità produttive come Xylella, erosione costiera, siti inquinanti come l’Ilva, inquinamento della falda acquifera, traffico illecito di rifiuti e il loro interramento. Tutto ciò ha ricadute anche sulla giurisdizione perché aggiunge alla sfiducia dei cittadini sui tempi di definizione, l’idea che il ricorso alla giustizia sia un lusso. La maggior parte dei contenziosi ? Nasce da leggi non chiare e non coerenti che determinano a loro volta diversità di interpretazione da parte dei vari giudici, di primo e secondo grado, amministrativi e ordinari, come nel caso delle norme sulle concessioni demaniali. Infine i numeri: nonostante le carenze di organico, le cause definite sono in percentuale soddisfacenti, e i pronunciamenti sono stati confermati.

Dal presidente del Tar infine un messaggio di solidarietà alle donne vittime di violenza fisica e psicologica: il colore rosa scelto per la copertina della relazione dell’Anno Giudiziario 2020 è una ferma condanna per qualsiasi violenza di genere.

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