LECCE- Nonostante la valutazione in corso sul ridare nuova vita al complesso La Badessa attraverso una regia pubblica, quel bene della Provincia di Lecce torna in vendita. Rientra, infatti, assieme alla Questura e al complesso dei Cassinesi, nell’avviso d’asta pubblicato nelle scorse ore dalla Celestini srl, la società di cartolarizzazione creata dall’ente per fare cassa e per ragioni di equilibrio contabile.
Ex istituto agrario poi trasformato in centro di accoglienza per minori e stranieri, un immenso patrimonio edilizio e un altrettanto vasto patrimonio agricolo (quasi 70 ettari), con annesso un bene comune della memoria, quello dei graffiti lasciati da curdi, albanesi e altri popoli in fuga dall’est negli anni ’90. Il tutto in agro di Lecce, lungo la provinciale Squinzano-Casalabate: il suo stato di incredibile abbandono lo abbiamo documentato nel corso dell’estate. Dopo quei reportage, Ippazio Morciano, consigliere provinciale con delega al patrimonio, ha effettuato un sopralluogo, sottolineando quanto fosse vergognoso lo stato di degrado e prospettando delle ipotesi: la prima restava quella dell’alienazione, molto difficile; la seconda, ritenuta “più giusta”, era quella per cui la Provincia possa rientrare nel possesso del bene per presentare un progetto di recupero pubblico-privato che, anche in base alla destinazione urbanistica, potrebbe essere di natura assistenziale, ricettiva, sociosanitaria.
Al momento, però, la Badessa torna in vendita al prezzo di quasi 3,5 milioni di euro. “E’ l’ultimo tentativo – assicura Morciano – perché non potevamo stoppare questo percorso in itinere. Dopodiché, se l’asta continuerà ad andare a vuoto, come abbiamo motivo di credere che accadrà non essendo cambiate le condizioni, allora verrà avviato un percorso diverso, per preparare un progetto di valorizzazione di questa struttura”. L’intenzione è di mutuare l’iter che si sta adottando per le Manifatture Knos, con una progettazione partecipata dal basso, per applicarlo anche ad altri due beni della Provincia: la Badessa, appunto, coinvolgendo le comunità del nord Salento, e l’ex convento dei Teresiani, nel cuore di Lecce.
Si dovrà attendere di capire, dunque, cosa accadrà il mese prossimo: scade il 20 novembre, infatti, il nuovo avviso d’asta della Celestini, che mette in vendita i tre beni per un valore complessivo di 14 milioni di euro.
Il palazzo della Questura di viale Marche, al momento affittato al Viminale ad un canone annuo 194.610 euro, ha un prezzo di 3,3 milioni di euro. Anche quello difficile da piazzare: è un lotto unico diviso tra il grande fabbricato che ha come destinazione d’uso attuale uffici pubblici e una civile abitazione di 13 vani.
Otto, invece, i lotti in cui è suddiviso l’ex convento dei Cassinesi, che affaccia su piazza Sant’Oronzo e sul corso, per un totale di 7,2 milioni. Escluso il circolo cittadino, che non è in vendita e per il quale la Provincia medita un bando trentennale di concessione a privati, vanno all’asta l’abitazione attualmente occupata dai frati gesuiti, e un’altra su via Rubichi, laboratori, negozi e l’attuale sede del Tar.
t.c.