Cronaca

Diffamato un carabiniere? Non luogo a procedere per figlio del boss Giannelli e altri 22

PARABITA- Presunta diffamazione nei confronti di un carabiniere: disposto il non luogo a procedere per il figlio del boss della Scu di Parabita, Marco Antonio Giannelli, 33 anni, attualmente in carcere dopo la condanna a vent’anni nel processo d’appello nato dall’inchiesta Coltura.

La vicenda nasce da un diverbio sui social, nell’autunno 2013, dopo il sequestro di una moto a Giannelli, mezzo risultato privo di assicurazione e pertanto sequestrato da un brigadiere durante un controllo. Su Facebook venne pubblicato un post con tanto di foto del momento dei sigilli e insulti al militare, con commenti di altri 22 utenti denunciati anche loro per diffamazione.

Per tutti gli imputati, nelle scorse ore il giudice della prima sezione del Tribunale di Lecce Domenico Greco ha emesso una sentenza di non luogo a procedere per difetto di querela: gli avvocati hanno sostenuto la tesi per cui, essendo stata ritirata la querela per alcuni di loro, la remissione fosse estendibile anche a tutti gli altri.

 

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