Politica

Vitalizi, la Puglia approva il (mini) taglio. Rispunta la rivalutazione Istat

BARI – Non una abolizione ma una leggera sforbiciata. Questa in sintesi, come vi avevamo annunciato in questo articolo, la legge approvata dal Consiglio regionale e che, appunto, lima i vitalizi all’esercito di ex eletti.

Come più volte vi abbiamo riferito, la Puglia ogni anno spende 15 milioni di euro per pagare il vitalizio ai 211 beneficiari, tra ex consiglieri e vedove.
Il governo centrale, però, ha imposto alle Regioni il taglio al capitolato. Se entro il 31 maggio non fosse stato approvato, sarebbe arrivata una decurtazione del 20% dei fondi non vincolati trasferiti dallo Stato.
Dunque la Puglia, in calcio d’angolo, ha approvato la legge, ma a conti fatti si traduce in un mini taglio. Perché, appunto, il risparmio è di 2 milioni e 400mila euro. Insomma il 16% del totale.
I vitalizi non potranno essere inferiori al doppio delle pensioni minime dell’Inps, quindi circa 1100 euro. Si sommeranno i contributi, si applicherà una maggiorazione del 18% e si trarrà il nuovo importo.
Ma c’è di più. Perché se è vero che una sforbiciatina ad ogni consigliere ci sarà, è anche vero che torna alla carica la rivalutazione Istat automatica annuale del vitalizio. E ricordiamo che il Consiglio la abolì circa 5 anni fa, dopo le polemiche divampate sulla stampa, perché ritenuta un ulteriore vantaggio. I 2,4 milioni di euro risparmiati, inoltre, saranno accantonati in un fondo destinato a coprire le spese legali dei consiglieri che faranno ricorso.
Tutti soddisfatti? Sì, perché – hanno spiegato trasversalmente i partiti – la Puglia ha applicato ciò che è stato deciso in conferenza Stato-Regioni. Insomma, così è per tutti, così si fa. In realtà questo era un punto di partenza per non penalizzare le Regioni che pagano somme molto basse di vitalizi, come la Toscana. Ma la Puglia, avrebbe potuto fare di più perché l’intesa consentiva un margine di autonomia ampio. Tesi questa sostenuta dai 5 stelle: gli emendamenti mirati a rendere più deciso il taglio, però, sono stati respinti.
In aula c’è stato giusto il tempo di approvare la legge visto che, come ormai da tradizione, è caduto il numero legale. Alla rappresentanza dei 25mila dipendenti dei gestori delle slot machine che chiedevano l’abrogazione dei vincoli più stringenti che entreranno in vigore il 15 del prossimo mese – allo scadere della proroga concessa 6 mesi fa – è stato assicurato che se ne parlerà nella seduta del 5 giugno.

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