Politica

Vitalizi, giovedì il sì al taglio. Ma per la Puglia (forse) è minimo

BARI – La giornata decisiva potrebbe essere giovedì, quando nella Conferenza Stato-Regioni si capirà a quanto ammonterà la sforbiciata che la Regione Puglia dovrà dare ai vitalizi degli ex consiglieri regionali. Il punto, però, è che potrebbe essere un taglio davvero minimo: appena 3 milioni di euro, rispetto ai 15 che oggi sborsa mensilmente per la pensione d’oro degli ex eletti e degli ex assessori regionali esterni.

Il Movimento 5 Stelle l’ha spuntata in parte perché, in realtà, per non incappare nei ricorsi e nei risarcimenti, ogni regione dovrà avere un metodo a parte. Perché un taglio tout court, uguale per tutti, in alcune regioni come la Puglia vorrebbe dire una decurtazione del 60 percento. Cifra talmente alta da finire nelle aule dei tribunali.

E, dunque, nel nuovo palazzo di via Gentile i tecnici sono a lavoro da giorni. In realtà, dicono, servirebbero 6 mesi per elaborare calcoli precisi ma la verità è che bisognerà, forse, farsene bastare uno se, come sembra, da Roma si è deciso che il limite massimo concesso ai Consigli regionali per approvare la legge sul taglio è il 30 aprile. Pena la perdita del 20% dei trasferimenti statali.

Negli uffici una stima e una possibile strada si è tracciata: applicare un taglio del 20-30 percento a tutti i vitalizi, non oltre, però, per non incappare nei ricorsi. Ma questo è un taglio minimo e, dunque, il risparmio si aggirerebbe solo intorno ai 2-3 milioni di euro. Insomma dai 15 milioni che si spendono mensilmente oggi, si scenderebbe a 12.

L’altra strada, nazionale, è il contributo di solidarietà, come già fatto sui consiglieri in carica e come ipotizzato dall’associazione degli ex consiglieri. Ma questa soluzione parrebbe non essere graditissima ai 5 stelle.

In Puglia riguarda un esercito di 211 ex consiglieri, o meglio 157 ex consiglieri e 55 vedove che godono della reversibilità. Tra questi, in 16, val la pena ricordarlo, percepiscono il doppio vitalizio, di consigliere regionale e parlamentare o europarlamentare, come vi dettagliammo nell’articolo dell’ottobre scorso.

Intanto, però, una risposta potrebbe arrivare dalla Corte Costituzionale: a breve è attesa la sentenza su un ricorso presentato dagli ex consiglieri del Trentino Alto Adige dopo il taglio loro imposto. Si capirà se si potrà o meno impartire una decurtazione più decisa oppure se sarà solo una timida sforbiciata.

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