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Una vittoriA con la A maiuscola

LECCE (di M.Cassone) – Una notte magica, una vittoria con la A maiuscola, quella A che Lecce e tutto il Salento sognano, c’è voglia di calcio, c’è voglia di riscatto dopo 6 lunghi anni di serie C e dopo l’entusiasmo che questa stagione sta regalando.

Il Via del Mare accende i riflettori e si veste a festa col tutto esaurito, tutto esaurito di persone, di calore e di colore. E sugli spalti appare Sant’Oronzo giallorosso inscenato da Zonno dei Party Zoo Salento.
Di fronte c’è il Brescia che all’andata ha vinto nei minuti di recupero per 2 a 1 con un gol di Gastaldello dopo il vantaggio di La Mantia e il pareggio di Donnarumma.

La gara è bella, si scontrano due filosofie di gioco simili, si fraseggia sul 4-3-1-2; di fronte ci sono le due squadre più forti del campionato, la prima contro la seconda, quelle che hanno dimostrato di avere quel quid in più: il Brescia ha lampi di grande squadra, spunti da rapace ma il Lecce sembra un’orchestra perfetta, tutti suonano la stessa musica, è un incanto veder giocare la squadra di Liverani che indovina tutto anche il cambio di Tabanelli che dopo appena due minuti dal suo ingresso spacca in due le sorti del match con un gol da bomber anche se bomber non è.
A quel punto lo spettacolo continua sugli spalti: non solo il Lecce è la squadra più bella della serie B ma il suo pubblico è da coppa dei campioni ed abbraccia i suoi calciatori spingendoli fino alla fine.
Anche quando si soffre nei minuti finali c’è quel vento caldo dell’amore di tutto lo stadio che accelera, protegge, canta, grida a tal punto da rimanere senza voce catturato dall’emozione che voce non ha.
La serie A sembra veramente più vicina. Un anno fa proprio il 29 aprile contro la Paganese con un gol di Armellino il Lecce festeggiò la serie B.

Lecce-Brescia 1-0, la Curva Nord (foto P.Pinto)

Adesso si parla di A. Un sogno che inizia a prendere forma ma non c’è tempo per festeggiare o esaltarsi per la vittoria contro le rondinelle perché bisogna pensare alla sfida di Padova e chissà… chissà cosa accadrà, la condizione principale è che il Lecce vinca e poi ci sarà tempo per la matematica e per toccare finalmente il cielo con un dito.
Comunque vada la squadra salentina adesso è artefice del proprio destino, deve giocare altre due gare, contro Padova e Spezia, con due vittorie la promozione sarebbe matematica.
E mettendo da parte i numeri è sempre il cuore pulsante della tifoseria a rubare la scena di una magica notte da Lupi.

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