Cronaca

Conversano diffamato da Lele Mora? La Cassazione annulla le condanne

ROMA-Annullamento senza rinvio da parte della Cassazione perché il fatto non costituisce reato. I giudici della Suprema Corte hanno ribaltato le precedenti sentenze, in primo e secondo grado, a carico di Lele Mora, dell’attore Ciro Petrone e del regista Claudio di Napoli, all’epoca dei fatti presidente della Nazionale di Calcio Vip. I tre erano stati portati davanti ai giudici dal leccese Giovanni Conversano, ed erano accusati di diffamazione aggravata dall’uso del mezzo televisivo. Lo scorso novembre la Corte d’Appello di Lecce aveva confermato la condanna in primo grado a sei mesi per Mora e Di Napoli e ad una multa di 500 euro per Ciro Petrone (noto per essere uno dei protagonisti del film Gomorra). La decisione della Cassazione costituisce di fatto un’assoluzione, anche se si attendono le motivazioni. I fatti si sono verificati nel 2011 nel corso di due trasmissioni diverse di Pomeriggio 5 condotto da Barbara D’Urso. In quell’occasione Lele Mora (ospite in studio)  accusò Conversano ( in collegamento telefonico da Lecce) di aver rubato le sue carte di credito quando era ospite nella sua abitazione, di averle usate a sua insaputa e di aver chiesto un gettone di presenza di 2 mila euro per partecipare ad una partita di calcio della Nazionale Vip organizzata per beneficenza. Nella puntata successiva furono ascoltati invece gli altri due imputati che confermarono quanto dichiarato da Mora. Da qui la denuncia da parte di Conversano difeso dall’avvocato Piero Mongelli. A difendere gli imputati gli avvocati Vincenzo Perrone e Nicola Avanzi.

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