Politica

Puglia Popolare: 10 punti programmatici al fianco di Salvemini

LECCE – È una proposta che abbraccia tutti i settori, sintetizzatati in 10 punti programmatici da mettere a disposizione di Carlo Salvemini. Alla presenza del candidato sindaco del Centrosinistra e del suo potenziale vice, Puglia Popolare elenca le priorità che ha immaginato di inserire nel programma di Governo. Cogliendo l’occasione, presenta anche il nuovo simbolo scelto per la lista delle prossime amministrative, con un tocco di giallo e rosso.

Sul fronte ambiente c’è la proposta di una Lecce città parco, rendendo fruibili le vaste aree a verde come il Parco della Forestale su Viale della Libertà e quello dell’ ex Istituto Galateo. Sul fronte rifiuti l’idea è quella di una tessera a punti per la raccolta differenziata da tramutarsi in abbattimenti/sconti sulla tassa dei rifiuti. Per la cultura si punta alla valorizzazione del patrimonio, come il parco archeologico Rudiae e il teatro Apollo ad esempio, con un’attenzione particolare alle esigenze del settore scuola. Per il sociale le proposte sono diverse: dal piano strategico per l’edilizia popolare alla nascita di un osservatorio per l’emergenza abitativa, dalla riduzione della fiscalità locale per le fasce deboli al piano di intervento in sostegno dei diversamente abili. Sul fronte lavoro si parla poi del recupero dell’artigianato locale , dell’apertura di uno sportello in Comune per sostenere l’imprenditoria giovanile e della creazione di una consulta per il commercio ambulante. Per quanto riguarda la mobilità si affronta il tema parcheggi in chiave emergenziale, della valorizzazione di un percorso ciclabile, di una nuova area cimiteriale, della necessità di varare e approvare il PUG. E poi c’è il turismo: l’idea è quella di creare il brand “Lecce” e organizzare un vero servizio shuttle che consenta di raggiungere l’aeroporto. In tema sicirezza si ipotizza di istituire un vigile di quartiere, aumentare la videosorveglianza nelle periferie e poi dotare le scuole per l’infanzia di impianti interni di videosorveglianza. Ci sono poi le marine e le periferie, parola chiave: rigenerazione. Anche tramite l’architetto di quartiere, referente cittadino pronto a monitorare da vicino disagi ed urgenze.

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