Politica

Messuti: io erede di Perrone? No, io sono il nuovo

LECCE- Gaetano Messuti arriva nella sala conferenze dell’hotel Hilton sulle note di “A mano a mano” di Rino Gaetano: alle primarie del centrodestra si presenta come candidato del suo movimento “Sentire Civico”, supportato però anche da Forza Italia e altre liste. A nostra domanda, lui mette subito i puntini sulle i: “Io l’erede di Perrone? Abbiamo fatto tanto, ma ci sono stati anche sbagli in quella amministrazione e dobbiamo ammetterlo. Io sento di essere l’inizio di una nuova stagione”.

“Si tratta di primarie vere – ribadisce –. Laddove ci dovessero essere giochi sotterranei lo denunceremo”. Sul palco con lui ci sono gli esponenti del suo movimento; de L’altra Italia, espressione di una parte dei dipendenti della Lupiae Servizi; Sergio Valentini per una lista dei commercianti; i segretari regionale e provinciale di Fi, partito che è confluito su di lui, accettando le primarie, dopo aver lanciato la candidatura di Adriana Poli Bortone, che aveva posto come condizione quella di non passare da consultazioni di coalizione.

E’ alla Poli che Messuti lancia il suo appello, “Adriana questo è il posto in cui dovresti stare”, non sapendo che, qualche minuto dopo, lei rispedirà l’invito al mittente, annunciando la sua corsa in solitaria e in rottura con il centrodestra.

Messuti lancia stilettate sottili. In primis agli altri sfidanti alle primarie, Congedo in particolare: “questo è il vero centrodestra – dice – quello che vuole costruire ponti e non muri, non quello dei salotti rancorosi. Io vengo dalla gente”. Poi anche alla Lega, che si presenta con Mario Spagnolo, sebbene fosse stato dato per certo l’appoggio del senatore leghista Roberto Marti. “Mi aspetto quello della gente“, sorvola Messuti.

Pur non nominandolo, ne ha anche per Andare Oltre, che ha deciso di sostenere Congedo: “Noi siamo il civismo vero, non quello che come una zattera va da una parte all’altra”. Espone il suo programma: far eliminare la dichiarazione di pre-dissesto; affidare la Lupiae “ad una gestione manageriale”; insistere su commercio, parcheggi, un’altra finalità per il Galateo; rimettere mano ai lavori per la fibra ottica e alle strade dissestate; rilanciare il patrimonio culturale.

Non ci sarà il trauma del 2017. Nel 2019conclude, con riferimento ad Alessandro Delli Nocinon ci sarà la manina barese che come allora prende il giovanotto da una parte e lo sposta dall’altra. I confini saranno netti: centrodestra-centrosinistra”.

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