LECCE-Messa alla prova con un percorso rieducativo che durerà circa due mesi. L’11 marzo si valuterà poi se procedere o meno nei confronti del 17enne accusato di atti di bullismo verso il suo compagno di classe. E’ questo l’esito dell’udienza preliminare scaturita da un’indagine condotta dai carabinieri e venuta fuori dopo la diffusione di un video girato in una classe dell’Istituto Fermi di Lecce lo scorso anno. L’udienza, nel Tribunale dei Minori, si è tenuta davanti al gup Ada Colluto. Era presente il 17enne, assistito dall’avvocato Marco Elia, e anche la vittima, il ragazzino che ha subito gli atti di bullismo, rappresentato dall’avvocato Giovanni Montagna.
Il gup ha concesso la messa alla prova sulla base del fatto che il ragazzo ha dimostrato di aver compreso la gravità dei suoi gesti. Sarà sottoposta ad un programma ad hoc, con incontri con esperti e assistenti sociali, anche la parte lesa. Si tratta di un percorso di mediazione penale tra imputato e vittima che ha lo scopo anche di comprendere le dinamiche che hanno portato a questa situazione. Alla fine del percorso, se l’esito sarà positivo, il giudice potrebbe stabilire il non luogo a procedere. Gli episodi contestati sono avvenuti in una seconda superiore. Il video, nel quale venivano riprese alcune delle angherie subite dalla vittima minacciato con una sedia, era arrivato alla madre del ragazzo che aveva denunciato tutto.
I fatti contestati dal pm Imerio Tramis nella conclusione indagini erano atti persecutori e percosse: calci pugni e spintonate approfittando dell’assenza dei professori nei confronti del ragazzino usato alcune volte come cancellino per pulire la lavagna.