LECCE- È stato il giorno in cui il gip Brancato ha ascoltato le parti e dopo aver preso visione di quanto depositato dagli avvocati dovrà decidere se archiviare o meno la posizione di Biagio Marzo, padre di Lucio, nell’ambito del processo sull’omicidio di Noemi Durini, e di sua moglie. La famiglia della povera ragazza uccisa nelle campagne di Castrignano del Capo ha presentato l’opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dal pm Donatina Buffelli sul presunto concorso nell’assassinio della 16enne di Specchia. Richiesta che ora il giudice deve valutare: archiviare definitivamente, accogliendo quindi le tesi della Procura, oppure accogliere l’opposizione avanzata dai legali della famiglia formulando l’imputazione coatta per Marzo, o, ancora, disporre nuove indagini delegandole al pm. In tanti presenti oggi all’udienza camerale al quinto piano del Tribunale penale: c’era la madre di Noemi Imma e la sorella della ragazza, c’era il padre Umberto Durini, il legale dei genitori di Lucio Stefano De Francesco, l’avvocato Mario Blandolino e Claudia Sorrenti per la famiglia di Noemi, i tecnici, l’ingegnere informatico Luigina Quarta e la criminologa Roberta Bruzzone.
Lucio era solo quella notte? C’è qualcuno che potrebbe averlo aiutato a seppellire il corpo sotto le pietre? Era davvero tanto lucido da aver fatto tutto da solo? E poi, i suoi genitori sapevano della morte della ragazza? E quando? Una richiesta di opposizione all’archiviazione che ha coinvolto anche Fausto Nicoli, rappresentato dall’avvocato Luca Puce. Si chiedono altre indagini per chiarire le ultime ore di vita della ragazza e quelle successive alla sua morte.
