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Sicurezza, patto per Lecce mercoledì al Viminale. Prefetto: “Mi vergogno per la stazione”

LECCE- “Come prefetto mi vergogno delle condizioni in cui versa la stazione di Lecce. Non sono degne di una città con i suoi flussi turistici. Ho visto persino anziani portarsi dietro le valige. In altre città del Sud la situazione è migliore. Chiedo all’amministrazione che entro la prossima estate la stazione venga resa più vivibile”. Claudio Palomba si congeda dalla città con un appello che sa di monito, una richiesta accorata prima di lasciare il Salento “con molto molto rammarico” per andare a guidare la Prefettura di Torino. Usa queste parole in chiusura del suo intervento nel Consiglio comunale convocato nel pomeriggio sul tema sicurezza, su richiesta a prima firma del consigliere di Fratelli d’Italia Michele Giordano, che tra gli episodi elencati ha riportato anche il presunto tentativo di rapimento di un bimbo in pieno centro.

Si affrettano i tempi: entro mercoledì, Palomba invierà al Viminale per la sottoscrizione il protocollo che dovrà essere adottato in città, mutuato da Gallipoli. “Il patto per Lecce – ha spiegato – è applicazione del concetto di sicurezza integrata. E’ stato tarato secondo le specificità della città e prevede uno sviluppo forte del sistema di videosorveglianza, controlli integrati delle forze dell’ordine, interoperatività delle sale operative e collegamento immediato con la polizia locale. È fondamentale il presidio del territorio ma ci sono tante cose che vanno messe a sistema”. Così il potenziamento della pubblica illuminazione, ad esempio, o il decoro urbano.

“Però intendiamoci”, ha puntualizzato Palomba: “se da un lato si chiede sicurezza, dall’altro si affittano case anche in nero, magari a persone senza permesso di soggiorno e a volte quegli alloggi sono usati per esercitare la prostituzione. Chi affitta spesso sono è chi poi si lamenta”. Le operazioni ad alto impatto non sono mancate e si è anche giunti alla chiusura di cinque esercizi commerciali. Per questo vanno distinti i piani del ragionamento: “Lecce non è in una situazione di insicurezza, ma di percezione di insicurezza”, ha voluto ribadire il prefetto.

L’impegno, però, non può essere solo del pubblico: l’ultimo decreto sicurezza delle città consente alle amministrazioni di prevedere detrazioni Imu e Tasi per agevolare i privati nell’installazione di sistemi di videosorveglianza. Il patto per Lecce, insomma, è un ampio accordo quadro e ha come asse anche la nascita della nuova questura, su via Merine. “Stiamo facendo analogo ragionamento per la sede dei vigili del fuoco”, ha annunciato in anteprima ancora il prefetto.

Ma c’è di più. “Questo territorio merita la salvaguardia da ipotesi di infiltrazioni – ha chiosato Palomba – e il metodo inserito nel protocollo allena gli anticorpi per reagire a ipotesi di questo tipo, come fatto anche su Gallipoli. La mappatura delle zone a rischio della città non è la stessa di qualche anno fa. È necessario rivedere il piano di controllo del territorio dando priorità ad alcune zone”.

All’unanimità in Consiglio è stato votato l’ordine del giorno, concordato con tutti i capigruppo di ogni partito politico: impegna sindaco e giunta ad una serie di iniziative in tema di riqualificazione e sicurezza urbana. Tra le misure proposte, un presidio interforze h24 in zona stazione.

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