LECCE- L’assalto è stato ordinato, nel senso che qui, nel centro per l’impiego di Lecce, nei palazzi del Centrum, non si sono registrate le lunghe code già dalla notte viste a Brindisi o in altre parti del Salento. E questo non perché non ci sia stata la ressa. Per evitarla, gli sportelli al pubblico si sono moltiplicati: da quattro a dieci. Anche i dirigenti si sono messi a compilare pratiche, 200 al giorno in media quelle che vengono evase. 
Semplici certificati, per lo più. Sono stati davvero in pochi a presentarsi per chiedere se è già tempo di compilare moduli per il reddito di cittadinanza, cosa ancora impossibile. Per il resto, da metà luglio e fino a fine mese è corsa per candidarsi ai patti di servizio personalizzati. È questo lo strumento che ha previsto la Regione per formare chi non ha un lavoro e quei corsi invogliano a venire qui perché è prevista una indennità oraria: sei euro l’ora per disoccupati e inoccupati, 2,50 euro l’ora per chi già percepisce la Naspi.
Il vero boom, in verità, è atteso per i primi giorni di novembre, quando il portale regionale assegnerà il numero corrispondente al voucher con cui i cittadini potranno poi iscriversi ad un corso di formazione. Non saranno coperte tutte le richieste ma i criteri di selezione non sono ancora noti e se sarà presentazione a sportello le resse sì, a quel punto saranno più difficili da gestire. Qui a volte è stato necessario anche far intervenire la Polizia provinciale per rendere fluida l’affluenza. Si è passati all’assegnazione dei numeretti e il personale è tutto in trincea. Ma si guarda al mese prossimo con preoccupazione.
