LECCE – Se per le prossime provinciali, Michele Emiliano ed il Pd valutano di proporre i nomi di Stefano Minerva e Giuseppe Taurino per aggregare il centrodestra o i fittiani, non hanno fatto i calcoli con il resto della coalizione. A margine della venuta a Lecce del Governatore insorgono i militanti di Articolo Uno-Liberi ed Uguali. Per il segretario provinciale Salvatore Piconese è un’assurdita non confrontarsi sul tavolo del centrosinistra.
“Non ho ricevuto alcuna chiamata dal Pd. Se non fosse stato per la nostra iniziativa e volontà il tavolo non ci sarebbe stato e siamo stati ben chiari in sintonia con gli altri alleati”, dice il timoniere di Articolo Uno. Forse proprio per questa durezza il Pd non ha ritenuto di coinvolgerli dando più possibile un incontro con i fittiani e con i moderati del centrodestra già nella giornata di domenica o lunedì.
Piconese dice: “no a qualsiasi allargamento se non verso Udc, Puglia Popolare e movimenti civici di Delli Noci”. Come dire, non oltre il perimetro che delinea la maggioranza della Regione Puglia. “Il tavolo deve condividere sia il metodo che il profilo. Se il Pd pensa di dire, prendere o lasciare, noi chiediamo azzeramento dei due nomi. Il Partito democratico dovrebbe venire al tavolo del centrosinistra”. Ma affonda ancor di più circa la possibilità di incontro con il gruppo fittiano. “Morciano non è autorizzato ad incontrare il centrodestra – aggiunge Piconese – perché nei due tavoli si è stabilito il no netto per un candidato trasversale dialogante con forze diverse da quelle che garantiscono la maggioranza ad Emiliano. Il tavolo non ha mai consentito questo allargamento. Se ciò dovesse succedere, sarebbe un inciucio e non esisterebbe più il centrosinistra”.