BRINDISI – Estate calda nel palazzo della Provincia, si decide il futuro dei prossimi mesi. Entro ottobre si deciderà: o si resta o si scioglie l’assise provinciale. Il motivo? Nessun astio politico, nessuna incomprensione all’interno della maggioranza almeno per il momento, ma questioni di opportunità dopo lo svuotamento delle competenze oggi assegnate alla Provincia che a dicembre passeranno a Comune e Regione, trasformando la Provincia in un ente quasi di secondo grado.
A questo si aggiunge il decreto che prevede l’elezione del Presidente della Provincia non più dai cittadini, ma dai Consiglieri comunali e dai Sindaci dei Comuni, Presidente che dovrà essere lui stesso un consigliere comunale. Ed allora cosa accadrà?
L’attuale maggioranza di centrosinistra con il suo Presidente Ferrarese si guarda intorno e pensa al proprio futuro. Due gli appuntamenti elettorali in vista, nel 2013 le politiche, e nel 2014 le regionali, sempre che Vendola non pensi al Parlamento, allora entrambe le elezioni coincideranno. Il Presidente della Provincia di Brindisi dovrà decidere cosa fare, altrimenti con un ente senza poteri, resterebbe un presidente senza portafoglio. Entro ottobre Ferrarese dovrà decidere del suo futuro, perchè se dimissioni ci dovranno essere per una nuova ricandidatura dovrà presentarle 180 giorni prima del voto.
Per ora resta il punto interrogativo. Ferrarese non si sbilancia, dice solo, che penserà ad un futuro in Parlamento solo se cambierà la legge elettorale con la scelta dei cittadini e non la nomina dei partiti: “Solo se eletto e scelto dai cittadini un parlamentare può rappresentare il suo territorio e avere autorevolezza per battere i pugni in difesa della propria comunità”. Insomma se dovesse cambiare la legge elettorale Ferrarese potrebbe farci un pensierino con lo scioglimento anticipato di un anno dell’assise provinciale. Sempre che non coincidano le Regionali. Ma per la Presidenza del Consiglio regionale la situazione si complica e entrano in gioco dinamiche e forze diverse.
di Lucia Portolano