LECCE – (di Tonio De Giorgi) Il tempo per Cesare Bovo sembra non essere passato mai, eppure torna a vestire il giallorosso all’età di 35 anni. Dopo settimane di allenamenti per convincere tecnico e società a tesserarlo, giovedì è arrivata la decisione della dirigenza giallorossa che ha fatto sottoscrivere al difensore un anno di contratto. “Torno sedici anni dopo – afferma -, qui iniziò la mia carriera, ero molto giovane, ma furono due anni positivi, la seconda stagione fu il mio trampolino di lancio e riuscì a ritagliarmi uno spazio in una squadra di grandi giocatori. Fu una salvezza strameritata”. Se oggi veste di nuovo la maglia giallorossa il merito è anche di Liverani, suo compagno di squadra nel Palermo. “E’ anche per merito suo – conferma -, voglio ripagare la sua fiducia e quella della società, ho trovato un sodalizio sano e un gruppo fantastico”. Al difensore romano non si può non chiedere qual è la sua condizione fisica dopo una stagione da dimenticare, A Pescara. Tra i ricordi che i tifosi conservano del difensore romano anche i calci piazzati che è raro trovare nelle corde di un difensore. E’ sicuramente una buona alternativa a Falco. “Lo spero, sono stato fermo sei mesi – spiega -, adesso è importante ritrovare la condizione, il ritmo. Tutto il resto verrà di conseguenza”. Le ultime stagioni per Bovo non sono state facili complice anche l’infortunio dell’ultimo campionato. “Andai via da Torino improvvisamente – racconta -, a Pescara non riuscimmo a salvarci e nello scorso campionato ho giocato poco, una stagione da dimenticare, ho voglia di dimostrare che non sono finito”. Il periodo di prova vissuto a Lecce è servito per conoscere quelli che oggi sono i suoi nuovi compagni e per farsi un’idea della squadra di cui fa finalmente parte. “Il Lecce ha fatto delle buone partite – continua -, sta facendo bene e ha ampi margini di miglioramento. Questo campionato è molto difficile ed equilibrato, non vedo l’ora di mettere a disposizione della squadra la mia esperienza: La voglia di rimettermi in gioco certamente non manca”.
