LECCE – (di Tonio De Giorgi) Lecce ancora rimontato, ma questa volta il gol avversario che arriva ancora sui titoli di coda fa infuriare Liverani. Quando Castiglia punisce il Lecce lui è in tribuna da qualche minuto, allontanato dall’arbitro, Di Martino di Teramo che non vede (e neanche il suo assistente) una spinta ai danni di Lucioni, tra l’altro in elevazione, quindi staccato e maggiormente visibile. “E’ un fallo clamoroso, plateale, – afferma Liverani in sala stampa -, il pareggio della Salernitana è immeritato. E anche a Benevento la decisione dell’arbitro ha fatto discutere”. Parole che arrivano dopo quelle del suo collega Colantuono soddisfatto, invece, del pari acciuffato negli ultimi istanti di partita. “Sapevamo che avremmo sofferto – ha dichiarato Colantuono -, non mi aspettavo di prendere gol su palla inattiva perché siamo una squadra molto più fisica del Lecce che ha avuto il predominio, ma non grossissime occasioni. Era difficile trovare il pareggio dopo il 2-1, ma i ragazzi sono stati bravi, non era facile contro un Lecce che la settimana scorsa vinceva 3-0 a Benevento, non è una squadra qualsiasi, delle neo promosse non mi fido, di solito sono sempre quelle che partono meglio”.
A Liverani non va giù un altro pareggio quando la vittoria sembrava ormai in tasca. “Nel 2018, poiché i campionati hanno tutti lo stesso valore, ci vuole la Var anche in Serie B perché perdere due punti dopo una partita strepitosa della mia squadra mi dispiace dover commentare un 2-2 immeritato. La Salernitana, invece, ha proposto solo giocate lunghe per Djuric”. Per Liverani è questo il motivo per cui la sua squadra si è dovuta abbassare. Spiegazione non condivisibile visto la monotematicità delle giocate della Salernitana sottolineata dall’allenatore giallorosso. “Questa palla lunga ti allungava e ti abbassava – spiega -, dovevamo accorciare per forza, ma i ragazzi non hanno sofferto nulla, la mia squadra ha fatto un’ottima partita; è normale che qualche situazione dobbiamo concederla di fronte ad una squadra come la Salernitana”. Dopo la partita l’allenatore giallorosso già immagina le pagelle che leggerà il giorno dopo sui giornali. “So già che con il 2-2 metterete 5,5 o 6 a tutti – aggiunge -, ma io rispetto il vostro lavoro. Io analizzo i novantacinque minuti e per me sono tutti da 7. La mia squadra gioca con personalità, qualità e palleggio”. La mossa fatta a Benevento e ripetuta contro la Salernitana stava per regalare la prima vittoria in campionato sebbene il Lecce giocasse con una punta e due trequarti, una disposizione che penalizza soprattutto Pettinari. “In questo è chiaro che Pettinari arriva meno alla conclusione – ammette -, ma è un giocatore prezioso: ha lottato, provocato ammonizioni. Le giocate di Falco, ad esempio, sono comunque frutto di giocate e fraseggi ai quali contribuisce pure Pettinari. Tuttavia queste due partite ci danno la consapevolezza di poter stare in questo campionato”. Nota ancora più dolente, forse, del pareggio della Salernitana, sono i fischi e i cori per Chiricò e anche verso lo stesso tecnico che lo ha mandato in campo. Appena Chiricò ha messo piede sul terreno di gioco i tifosi della Curva Nord hanno ritirato i propri striscione in segno di protesta. “Ho avuto sempre rispetto di tutti, condivido e ascolto tutti – conclude -, però io devo fare l’allenatore, tutti i giorni penso di dimostrare correttezza e serietà, non penso di aver mancato di rispetto a qualcuno. Lo ribadisco ancora una volta: a mercato chiuso Chiricò è un giocatore del Lecce, se riapre vedremo cosa può accadere. Ad oggi però bisogna commentare solo quello che Chiricò può dare in campo”.
