Cronaca

Addio a Francesco Rausa, il ricordo dell’avvocato Quinto

LECCE- Di seguito il ricordo di Francesco Rausa dell’Avv. Pietro Quinto: ” È morto Francesco Rausa per lunghi anni Segretario Provinciale della Democrazia Cristiana e parlamentare. Rausa era un uomo mite. Condivideva lo stilo e gli insegnamenti di Aldo Moro, ma rifuggiva da una concezione correntizia, che avrebbe contraddetto l’insegnamento dello Statista magliese, finalizzato alla ricerca della mediazione e dell’unità. Con lo sguardo rivolto ai giovani, che furono protagonisti della vita del partito sotto la sua segreteria, negli anni 60’ mi chiamò, giovanissimo, alla direzione del settimanale del Partito, «il Popolo del Salento» e mi affidò nella giunta esecutiva l’incarico di dirigente SPES (stampa e propaganda). Per la sua cultura umanistica e con una visione lungimirante non inseguì il facile mito della industrializzazione, realizzato nelle contermini provincie Brindisi e Taranto, ritenendo – a ragione – che le vocazioni socio economiche del Salento fossero legate alla cultura, al turismo ed alla valorizzazione dell’agricoltura. E da qui il suo impegno per la istituzione ed il riconoscimento dell’Università del Salento, per il conseguimento di insediamenti turistici qualificati sulla costa otrantina finanziati dalle Partecipazioni statali ed il sostegno alle piccole imprese agricole. Il suo cruccio: non essere riuscito ad ottenere la locazione delle Protosincrotone a Nardò, località antisismica per eccellenza. Prevalse la scelta di Ginevra per ragioni geografiche. Convinto assertore del regionalismo, nelle prime elezioni del 1970, volle che la Commissione Elettorale, di cui facevo parte, privilegiasse le candidature alla Regione di una nuova classe dirigente, che corrispondesse alla novità della riforma istituzionale. Ricordo le candidature vincenti di Nicola Quarta, Brizio Aprile, Marcello Rizzo, Giovanni Frassanito ed altri, che offrirono un importante contributo alla nascita ed evoluzione della Regione Puglia. Rimase sempre fedele all’insegnamento di Moro secondo cui i problemi complessi della società non possono essere affrontati e risolti con soluzioni semplici. Ammonimento sempre attuale in un momento in cui si sostiene che solo le spiegazioni semplici sono a misura della democrazia e che nell’era della Rete si può rifiutare tutto ciò che ha a che vedere con la competenza”.

Articoli correlati

Commercialisti, insieme per un “Concordato di gruppo”

Redazione

Sergio Mattarella, nel primo discorso da Presidente un pensiero anche per i marò

Redazione

Colpi a raffica e violenze, arrestati 11 ventenni

Redazione

Botte dopo la multa, in ospedale due agenti della Polizia Municipale

Redazione

Tentato omicidio di un commercialista, arrestato un infermiere leccese

Redazione

Porto Cesareo-Torre Lapillo, caos traffico e parcheggi selvaggi: commercianti e residenti esasperati

Redazione